Circa mille persone (5000 secondo gli organizzatori) hanno partecipato al Gay Pride di Napoli, il secondo della città partenopea dopo quello del 1996. La manifestazione campana ha scatenato però polemiche tra gli organizzatori e il mondo della politica. Il sindaco Iervolino e il presidente della regione Bassolino, pur avendo prannunciato la loro partecipazione hanno rinunciato a sfilare all’ultimo momento. A rappresentare la Regione Campania c’era l’assessore alle Pari opportunità, De Felice.
In realtà non erano presenti nessuno dei candidati alle elezioni che si terranno fra una settimana. Paola Concia, però c’era e si è fatta sentire. La deputata lesbica del Partito Democratico è salita su un carro e ha polemizzato coi suoi dirigenti: «Non ci sono? Hanno perso un´occasione. Ho fotografato mamme, nonni e bambini. Ma loro non lo sanno. C´è un pregiudizio che va superato. Il futuro Pd dovrà aderire al 100 per cento a una festa del genere. Nessun partito democratico al mondo rinuncia al Gay Pride: qui esiste un´idea di società che il Pd ha il dovere di avere».
Tutti assenti dalle fila del centro-destra. Presenti invece l´Unione studenti, i Radicali, la Cgil e addirittura il Partito impotenti.
Eppure gli organizzatori avevano promesso sobrietà al sindaco di Napoli, una caratteristica che la Iervolino aveva posto come imprescindibile per la sua partecipazione alla sfilata e per dare il patrocinio alla manifestazione. Soldi confermati. Ma lei non c’era.
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