Quand’è che il cinema si occupa della sessualità dei minorenni? Raramente, troppo raramente. Le ragioni sono tante: per paura di trattare temi scottanti come la pedofilia, per paura della censura, per non avere problemi durante la produzione (le norme sui set per gli adolescenti sono strettissime). Se si tratta di adolescenti gay, poi, le cose si complicano ulteriormente, e i tabù si moltiplicano.
Di questo trattano tre interessanti film che escono in video nel mese di novembre, in vendita i primi due (www.Emik.it), a noleggio il terzo (Warner): si tratta di ‘L.I.E.’ di Michael Cuesta, ‘Emporte-moi’ e ‘L’altra metà dell’amore’ entrambi dell’emergente regista canadese Léa Pool. Nel primo, vincitore al Festival Gay di Milano 2002 e Premio Speciale della Giuria al Togay, si racconta con regia moderna e iperdinamica del dodicenne Howie, orfano di madre, morta sulla Long Island Expressway, un labirintico complesso di superstrade losangeline il cui acronimo dà il titolo al film. Ignorato dal padre, Howie si lega a un teppistello marchettaro prezzolato da Big John, gay cinquantenne che si offre di aiutarlo e tirarlo fuori dal mondo della microcriminalità. Pur essendoci attrazione sessuale tra la persona più matura e il piccolo Howie, si viene a creare tra i due un importante rapporto di reciproca amicizia e fiducia che gli darà sicurezza e gli permetterà di vincere la depressione. Ma un tragico destino lo riporterà a contemplare desolato i complessi reticoli di cemento della sovraffollata L.I.E.
Nell’intenso ‘Emporte-moi’, segnalato da una Menzione Speciale al Festival Gay di Milano 2001 che sottolineava la splendida interpretazione della protagonista Karine Vanasse, si ripercorre la tumultuosa adolescenza della tredicenne Hanna, legata morbosamente al fratello maggiore e succube della madre depressa. Innamoratasi del personaggio di Nanà in ‘Questa è la mia vita’ di Jean-Luc Godard, la giovane Hanna si identifica con lei per imparare ad accettarsi e trovare la propria strada (e il lesbismo della protagonista è accennato solo all’inizio del film ma non approfondito).
Ne ‘L’altra metà dell’amore’ la giovane Mouse si trasferisce in un college femminile dopo aver lasciato la città dov’è cresciuta con il padre e la matrigna. Nella nuova scuola divide la stanza con Pauline e Tory che sono legate da un’amicizia che sconfina nell’amore.
A illuminare il cast la freschissima promessa americana Piper Perabo di ‘Coyote Ugly’.
Turbamenti, scoperte, i primi sussulti sentimental-sessuali: è l’ora degli under 18, che amano senza distinzione d’età, sono sempre più precoci (e procaci), si aprono al mondo con curiosità e voglia di farsi comprendere, sono sempre più curiosi nei confronti del sesso, il loro e/o l’opposto.
E’ la nuova generazione, molto più sicura, smaliziata e preparata delle precedenti, checchè se ne dica. Soprattutto per quanto riguarda amore e dintorni. E quando si scopre di essere gay, essere giovani è un grandissimo vantaggio.
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