Sabato 29 giugno, il Milano Pride vedrà anche un carro del Movimento Cinque Stelle Lombardia. Pentastellati e attivisti sfileranno per le vie di Milano assieme ai carri di associazioni LGBT e sponsor gay-friendly, seguiti da qualche centinaia di migliaia di persone. Monica Forte, consigliera regionale 5s in Lombardia, ha spiegato:
Saremo in piazza a Milano con orgoglio per celebrare con migliaia di cittadini i cinquant’anni dei moti di Stonewall, l’avvio del movimento LGBT globale. Il giugno 1969 segna uno spartiacque nella Storia contemporanea tra un prima di invisibilità e sofferenza per gay, lesbiche e trans e un dopo fatto di diversità, fierezza, bellezza e uguaglianza. Saremo riconoscibili grazie a una maglietta gialla con la scritta “Movimento 5 Stelle Nessun passo indietro’”.
È questo il nostro spirito: la nostra presenza vuole ribadire la nostra adesione alla lotta contro ogni forma di discriminazione, il nostro netto ‘no’ all’omo-bi-transfobia e la nostra volontà di promuovere i valori di uguaglianza di tutti e tutte. Il nostro Pride è il 29 giugno ed è tutti i giorni. Proprio per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare alla manifestazione.
Simone Sollazzo, capogruppo del Movimento a Palazzo Marino ha continuato:
Anche dal Comune di Milano faremo sentire il nostro pieno sostegno al Pride per una società inclusiva dei diritti di tutti, senza alcuna distinzione. Stesso amore, stesso diritti.
Stesso amore. Stessi diritti. Uguaglianza. Lotta contro ogni forma di discriminazione. Belle parole, se non parlassimo di un movimento che governa da oltre 1 anno con la Lega del vicepremier Salvini, ospite d’onore al Congresso Delle Famiglie di Verona ed avversario della dicitura Genitore 1 e 2, del sottosegretario Fontana, per cui le famiglie arcobaleno non esistono, ed è guidato da Di Maio, per il quale la famiglia “è formata da uomo e donna“.
Qual è la vera posizione dei 5 stelle dunque?
Il Movimento Cinque Stelle dica da che parte sta
Può bastare un un carro al pride di Milano per sostenere i diritti LGBT? Certo, un gesto apprezzato in una manifestazione che per sua natura è inclusiva, ma che rischia di apparire grottesco e fuori luogo per primi agli stessi colleghi di partito e governo, e che chiarisce soltanto che nel movimento c’è, nella migliore delle ipotesi, una gran confusione.
Oppure, con maggiore malizia, che i diritti sono visti come un’opportunità propagandistica più che come un obiettivo politico.
Lo slogan scelto poi, “Nessun passo indietro”, andrebbe parametrato appunto al congresso delle Famiglie di Verona (che vorrebbe tornare indietro non di un passo, ma di un paio di secoli) o anche anche alla mancata approvazione della stepchild adoption del 2016, su cui, alla luce delle dichiarazioni di Di Maio, è stata finalmente fatta verità storica una volta per tutte.
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Io, ad essere sincero, non mi fido del m5s. Sarò lieto di essere smentito. C'è la legge contro l'omotransfobia da approvare, aspetto tutti, governo ed opposizione alla prova dei fatti. Il pd con tutti i suoi limiti, le unioni civili le ha fatte. Vediamo che succede con la legge contro l'omotransfobia.
Ogni occasione è buona per fare propaganda politica da campagna elettorale per cercare di racimolare qualche voto, soprattutto se ultimamente se ne sono persi parecchi