È la signora del clubbing milanese, la misteriosa cantante mascherata che non mostra mai il suo volto. Solo pronunciare il suo nome porta alla mente livelli di iconicità alle stelle. M¥SS KETA è diventata un simbolo non solo di Milano, ma anche della musica disco e techno, dei testi irriverenti e dei visual da capogiro.
Ora in tour per il suo nuovo album, Club Topperia, la vedremo oggi 2 Luglio sul palco del Milano Pride, pronta a incendiare il popolo LGBTQIA+ milanese e non solo nel giorno simbolicamente più importante dell’orgoglio queer.
Ma la M¥SS è anche sinonimo di un femminismo (e transfemminismo, come spiega nell’intervista) in cui tuttə si possono riconoscere. I ketamini (così si fanno chiamare lə fan della M¥SS) la amano alla follia, e recentemente MYSS KETA ha anche presentato i Diversity Awards (qui il racconto del nostro direttore).
Quindi, ci siamo chiesti, perché non lasciare che siano proprio i fan a curiosare nell’immaginifica rivolta sonora che è quel mondo matto e queer di M¥SS KETA? È quello che abbiamo fatto! Di seguito l’intervista testuale, in alto la versione video!
INTERVISTA GAY.IT: M¥SS KETA RISPONDE ALLə FAN
@saviochristian: Brano a cui sei più legata di Club Topperia?
Devo dire la verità che secondo me Moveset è una canzone particolarmente magica per come è nata. Nel senso che eravamo io e Riva al Plastic, Riva ha avuto questo guizzo di genio con la melodia e poi da lì abbiamo scritto la canzone. Quindi non so se è quella a cui sono più legata, però è quella che, quando la canto e quando la riascolto, mi fa venire in mente delle emozioni personali anche, è una di quelle che mi smuove di più.
@sirclock : Quando una collaborazione con Immanuel Casto?
Io e Immanuel per ora ci siamo soltanto sfiorati. Però direi che ci vedremo il 2 luglio sul palco del Pride Milano, quindi chissà cosa nascerà. Vedremo.
@_fra_sensimilla: Come si è creato il collettivo di Porta Venezia? Perché loro e perché così?
Motel Forlanini e tutta la gang delle ragazze di Porta Venezia si è creato nel 2013 perché era un momento molto fiorente del clubbing milanese ed era anche un momento speciale per la nightlife queer. Nasceva proprio un movimento underground e aveva trovato in Porta Venezia una comunità abbastanza numerosa e abbastanza variopinta, contente al suo interno persone queer di varia natura. Si è creata questa comunità perché fondamentalmente si andava sempre alle stesse serate. Vedendoci sempre tra di noi e uscendo sempre insieme, diciamo che Porta Venezia era diventato il nostro headquarter. 2013-2015, Porta Venezia veramente è stato speciale e oggi ovviamente vediamo anche i frutti di quell’esplosione.
@sonia_serafini_swonji: Ti senti più Daft Punk o Anonimo italiano?
Io più Daft Punk perché li amo. Uno dei miei dischi della vita è Homework dei Daft Punk quindi mi sento un po’ più così. Vorrei essere un po’ più così.
@stefy_ven_: C’è un personaggio in cui ti rivedi in qualche modo?
A me è venuta in mente la Fanelli. Mi piace tantissimo il suo spirito, il suo modo di stare al gioco, il suo modo di essere professionale ma essere molto ironica ed avere tantissimi layer di lettura. Un bacio a Emanuela e magari presto ci rivediamo. Magari io, Emanuela e Immanuel Casto, e si inizia così.
Andrea: Qual è la cosa più strana che ti è successa con i fan?
Io amo particolarmente il momento del lancio dei reggiseni e delle mutande sul palco, quindi incito anche i miei fan a farlo. Ogni serata ha il suo momento particolare con i fan. Ad esempio ieri suonavo a Vicenza e a un certo punto, non so come, un lancio di reggiseno che ha attivato una serie di lanci sul palco di intimo che ha fatto sì che salissero tre ragazze sulla cassa. È stato un momento un po’ delirante. Ho tanti momenti particolare con i fan.
Lucia: La Myss è anche sinonimo di outfit iconici, qual è la tua preferita?
Attualmente ci sono Donatella Versace e Fausto Puglisi soprattutto nel mio cuore. Ovviamente sempre anche la Vivienne Westwood che salutiamo e che secondo me sta seguendo l’intervista.
Francesca: Un fashion trend del momento che non sopporti?
Ad esempio il jeans troppo bucato e strappato a me non esalta. Mi sono fermata al momento dei finti strappi, sai quando hai gli strappetti sulla coscia e dico carino ma il fatto che il pantalone sia completamente bucato così… magari per la presa d’aria estiva può essere un’idea, però. Personalmente come fashion trend mi dispiace che stia tornando la vita bassa, ma perché io sono una grandissima amante della vita alta. E il fantasmino: non è un fashion trend, ma deve essere abolito secondo me.
Arianna: Hai detto che Club Topperia è un album inclusivo. Cosa significa per te inclusione?
Per me inclusione vuol dire ascolto, innanzitutto. Noi possiamo essere persone inclusive e definirci tali, possiamo magari studiare un certo tema o di argomenti, però ci sarà sempre quel momento in cui ti trovi di fronte a qualcosa che ti mette a disagio. Perché è così. L’essere umano è purtroppo un animale sociale e culturale che è cresciuto in una società di questo tipo e ha assunto dentro di sé delle forma mentis. Ad esempio, per me lavorare ai VMA è stato un importantissimo episodio, perché lì ho capito che io stessa devo fare vari passi in avanti e per farli devo domandare, essere curiosa, essere interessata e chiedere. [Inclusione] significa voler domandare, voler conoscere e chiedere, chiedere, chiedere.
Tommaso: Momento preferito del trash italiano?
Non so perché, forse perché lo sto cantando tantissimo, mi viene in mente Gerry Scotti quando salta sul tavolo di Striscia e lo buca. Sarò nostalgica ma mi viene in mente il momento di Iva che corre dietro al divanetto, un saluto a Iva Zanicchi. E Presidente raga, Presidente nel cuore.
Gianluca: Qual è la tua idea di femminismo?
È un’idea di volontà di ascolto delle esigenze delle cosiddette minoranze. Ovviamente non sono le minoranze numeriche, sono le minoranze in fatto di rappresentazione, i gruppi che sono meno ascoltati perché meno presenti nelle zone di potere. Un’idea in cui le esigenze di questi gruppi sono condivise e sono portare avanti insieme. Fondamentalmente credo che quello che chiediamo noi, femministe di questo periodo, sia appunto la volontà che l’inclusione e il rispetto siano dei valori attraverso cui possiamo vivere la nostra quotidianità. Questo va legalizzato. Sto parlando del DDL Zan, perché è così importante? Perché tu devi mettere un punto dal punto di vista legislativo, perché questo sia effettivamente portato avanti da tutte e tutti.
Teo: La tua musica è considerata provocatoria per i testi espliciti. Perché per una donna è ancora un tabù?
Come era rivoluzionaria la Raffaella che cantava che Pedro era il meglio di Santa Fe, continuano a puntare il dito su queste donne che parlano di tematiche sessualmente esplicite. Cioè è strano, è strano che la Myss parla di queste cose. Metti anche altre mie colleghe come la Bigmama, la boyrebecca, parlano così esplicitamente di sesso. Ma secondo me è proprio per uno stereotipo culturale per cui l’uomo non ha degli argomenti tra cui scegliere, può averli tutti. Invece purtroppo ancora oggi la donna ha degli argomenti tra cui scegliere. Se, per scardinare questo concetto per cui ci sono degli argomenti maschili e degli argomenti femminili – che per me è una roba di un’assurdità e di un retrogrado pazzeschi – bisogna andare a provocare, bisogna insistere su queste tematiche, bisogna infastidire, io ci vado, sono in prima linea e continuerò così. Continuiamo a farlo.
@gayit: Sei d’accordo sulla battaglia femminista per le donne trans* e fare quindi una comune battaglia transfemminista?
Eh per forza, 100%. Sono assolutamente d’accordo, we are in this together. Secondo me è questo il modo per sfondare veramente il muro, perché le divisioni interne non portano da nessuna parte. Insieme siamo forti ed è insieme che dobbiamo combattere.
@gayit: Gli Stati Uniti hanno cancellato il diritto all’aborto. Un commento a caldo?
Per me è veramente The Handmaid’s Tale nella vita vera, spero onestamente che succeda qualcosa per ribaltarla, altrimenti ragazzi c’è veramente da aver paura. Per me è disumana come cosa. Mi devo informare bene però voglio sperare che ci sia la possibilità di un ribaltamento della situazione. Adesso comunque mi informo bene.
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