Nada Malanima, infaticabile ed inarrestabile, dopo ben trentacinque anni di carriera ha ancora molto da dire. Il suo libro, “Le Mie Madri” (Fazi editore, 2004), in cui affronta i temi della solitudine, dei rapporti sentimentali, interrogandosi sui disagi esistenziali di una donna che fa i conti con la propria vita, le ha fruttato lo scorso 19 giugno il premio Alghero Donna nella Sezione Poesia. Ha appena pubblicato un nuovo cd, registrato in presa diretta, dal titolo “Tutto l’amore che mi manca” – di cui è autrice di testi e musica – con la collaborazione di John Parish, produttore di fama internazionale. Veramente un bel disco, fatto di chitarre e voce, senza alcun filtro, per comunicare emozioni profonde ed essenziali, ruvide e dirette. Proprio in questi giorni è in giro con un tour estivo che la porta per l’Italia a presentare il suo nuovo lavoro senza rinnegare i grandi successi del passato come “Amore disperato” e “Ma che freddo fa”. In occasione di questo suo ritorno siamo andati ad incontrarla.
Ciao Nada, vuoi parlarci un po’ di questo tuo nuovo disco?
Bello vero? (ride) L’ho scritto in contemporanea al libro “Le Mie Madri”, pubblicato l’anno scorso. Lavoravo senza un progetto preciso perché non è molto che è uscito il mio precedente album. Avevo fatto molti concerti ed il libro, quindi scrivevo senza un’idea precisa di quando uscire. Poi succede che quando meno te lo aspetti le cose accadono. Si è presentata l’occasione di collaborare con John Parish, ho cominciato quindi a lavorare molto ed il disco ha preso forma in poco tempo, rispetto ai miei normali tempi di produzione di solito un po’ lenti. Questo è dovuto anche al fatto che in questi ultimi anni sono stata molto incoraggiata dall’esito dei miei lavori. Ho avuto un periodo molto creativo e di soddisfazioni. Io sono molto creativa ma pigra allo stesso tempo, sono due cose che insieme non vanno molto d’accordo. Con questa spinta di fiducia sono riuscita invece a fare così tante cose impegnative. Tra l’altro sono molto esigente, non è che le prime cose che mi vengono le faccio, ci sto sopra, le elaboro e le rifaccio, insomma non è semplice…
In copertina di questo nuovo cd campeggia un cuore di pietra, è il tuo?
Non è il mio! È quello non vorrei che ci fosse, ma che in effetti c’è spesso intorno a noi. È il simbolo che rispecchia il titolo “Tutto l’Amore che mi manca”. Io sono una persona molto esigente nelle amicizie, nel lavoro, in amore e vorrei trovare un equilibrio in tutte le cose che mi tormentano anche in riferimento alla situazione storica attuale.
Che sensazione ti provoca questo amore che manca?
Una sofferenza inconscia altrimenti starei a piangere dalla mattina alla sera! La vita è anche bellissima, è fatta di tante cose meravigliose, belle da vedere, il sole, il cielo, il mare, gli alberi e tutto ciò che ci circonda. Ti mancano però delle cose, questo un po’ anche per carattere, in modo simbolico. Se uno non è stupido e si chiede delle cose, dà e vuole ricevere, anche non materialmente.
Non credo sia facile conciliare una carriera artistica con l’amore. Tu, tra l’altro, sei stata catapultata nello star system da giovanissima. Ti è mancato qualcosa da questo punto di vista oppure no?
Ho sempre dato la precedenza alla mia vita privata, ai miei affetti, alla mia famiglia. A volte mi sono ammazzata di fatica, ho fatto delle scelte e delle rinunce proprio perché si può fare questo lavoro e comunque non trascurare il lato affettivo. Oggi poi tutte le donne lavorano dal mattino alla sera, non è solo una carriera artistica ad essere impegnativa. Certo dipende da uno che cosa vuole, la vita è fatta così, di scelte. L’importante è essere convinti di quello che si fa. Devo dire che sono stata molto brava.
Giovanissima, nel 1969, sei stata lanciata dal festival di Sanremo. Poi nel 1973 hai fatto una svolta artistica con Piero Ciampi ed il disco “Ho scoperto che esisto anch’io”. Come nacque questa scelta?
Avevo iniziato da giovanissima in modo quasi incosciente, sarei stata un mostro altrimenti. Non è che l’avevo scelto, mi ci sono trovata, e certamente sono stata fortunata. Poi man mano che cominciavo a capire, a rendermi conto, ho preferito una strada che forse un po’ s’allontanava da quella degli inizi, ma era la cosa migliore, non potevo continuare ad essere il pulcino di Gabbro. Devo molto a quello, ma se continuavo così altro che pulcino, sarei stata la chioccia di Gabbro!!!
Un ricordo su Ciampi, livornese come te?
Era uno tosto. Talmente tosto e talmente semplice! Io avevo molte cose in comune con lui a livello di carattere, non a caso abbiamo lavorato molto bene insieme, c’era un affetto speciale tra noi, anche se io ero molto più piccola di lui, forse anche il fatto di essere entrambi livornesi, sicuramente avevamo in comune un certo modo di sentire le cose.
Hai fatto molto teatro, tornerai a farlo?
Io spero di sì, anche se non si può sempre fare tutto. È stata un’esperienza bellissima da cui ho imparato tantissimo. Se capiterà qualcosa di giusto per me lo farò anche se il teatro è un grandissimo impegno.
Siamo in periodo di Gay Pride, cosa pensi di queste manifestazioni?
Ognuno, senza dar fastidio a nessuno, deve fare quello che vuole. Ognuno si sceglie con libertà come essere. Mi dà un po’ fastidio l’ostentazione ma mi rendo conto che non è facile perché chiaramente la “diversità” e le situazioni di minoranza hanno spesso bisogno di lottare per ottenere i loro diritti. Mi danno fastidio le differenze, persino tra uomo e donna, uno è un essere umano, poi se è gay o meno non è importante. Così dovrebbe essere, ma mi rendo conto che tra il dire e il fare… Comunque sono contenta perché progressi ne sono stati fatti molti. Bisogna essere ottimisti ed onesti con se stessi, avere la forza di essere quello che si è ed il coraggio di difenderlo nella maniera più onesta e pulita possibile. Non c’è bisogno di ostentare mai niente. Piuttosto dire: “io sono così e basta!” questo mi sembra bello e pulito.
Sapevi che il gay pride è stato in Toscana quest’anno?
Due anni fa sono stata invitata ed ho partecipato ad una manifestazione di Firenze, ho suonato e cantato qualche canzone ed è stato molto bello.
Un pensiero sulla attuale situazione politica italiana?
Meglio non parlare di politica perché è veramente uno schifo! Siamo in un momento così difficile da capire, drammatico, che vorrei sorvolare.
di Francesco Belais
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