Stefano Corti e Alessandro Onnis hanno ieri sera confezionato un pessimo teatrino nel corso de Le Iene, con Alessandro Cecchi Paone incredibilmente complice di un ‘quiz’ intitolato “Ok il Gay è Giusto“.
Dopo il coming out di Gabriel Garko, le due Iene hanno mostrato alcune foto di celebrity a Cecchi Paone, chiedendogli se fossero gay ma senza mai pronunciare il loro nome. Attorno al faccione del giornalista una serie volti, in modo da rendere ancor più piccante il quiz, con indizi tutt’altro che impossibili da percepire e di fatto veri outing spiattellati su Italia 1, nascondendosi dietro il paravento del nome mai esplicitato.
“Si può scherzare su questo tema?”, chiedono Corti e Onnis a Cecchi Paone: “Si può e si deve“, risponde incredibilmente l’ex conduttore de La Macchina del Tempo, 20 anni fa in escandescenza ai Telegatti per aver perso contro il Grande Fratello ma da anni, oramai, volto di programmi che con la ‘cultura’ hanno davvero poco a che fare. In pochi minuti Cecchi Paone ha ‘smascherato’ tre cantanti, un attore comico “gay oltre ogni limite” e il ‘suo storico ex’, un attore “etero in italia e gay all’estero”, un calciatore, un politico. Collegando i suoi commenti ai volti in sovrimpressione, l’outing è servito.
Un brutto, bruttissimo sketch che nel rimarcare l’importanza del coming out non coglie (o forse dovremmo dire finge di non cogliere) la pericolosità dell’outing, pratica che da atto politico radicale si è trasformata in puro e semplice gossip. “Essere liberamente sè stessi fa bene a sè stessi“, sottolinea Cecchi Paone nel finale. “Dire quello che si è libera tutti. Perché non ci dimentichiamo che il coming out ha un ruolo sociale. Finché si sussurra sembra una schifezza, quando viene detto vien fuori che è una normale variabile“.
“Quando vien detto“. Per l’appunto, caro Alessandro. Quando sono gli altri a dirlo, rimane una schifezza.
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Non amo le Iene, che volutamente non seguo, e trovo Cecchi Paone irritante e squallido ormai da tempo però non mi sento di condannare questo servizio, anzi! Trovo veramente insopportabili e fastidiosamente ipocriti i personaggi famosi iper-privilegiati che si fingono etero manco dovessero nascondere chissà quale orribile reato. Che si dichiarassero, tanto spesso già si sa e sono solo segreti di Pulcinella (Ferro e Garko docet).
Personalmente credo che "fare outing " anche di un metalmeccanico , di un notaio o di un uomo ( o donna ) dello spettacolo , alla lunga , potrà aiutare a considerare l'omosessualità una cosa naturale com'è nella essenza stessa della sessualità . Certo il Codice Penale italiano ( e non solo ) prevede ancora l'outing perseguibile ( ricordo il processo di Florian Philippot contro un famoso giornale francese) , ma le leggi dell'uomo possono mutare , quelle della natura un poco meno e vi sarà sempre il fattore 3% di omosessuali su 100 etero.
Non sono un fan delle Iene che spesso scadono nella volgarità ma qui hanno fatto benissimo e sono pienamente d'accordo con Cecchi Paone. L'outing è una pratica da condannare nel mondo della gente comune ma nel caso di personaggi famosi no, il coming out oppure l'outing è d'obbligo. Se vuoi tenere riservata la tua vita sentimentale fai l'impiegato statale o l'operaio metalmeccanico o il notaio, ma se decidi di ventare famoso devi accettare le regole dello show-business. Non si capisce perchè Madonna debba venire paparazzata ogni volta che mette il piede fuori dalla porta di casa e di Britney Spears si debba essere tenuti al corrente di ogni udienza del tribunale sulla causa contro il padre mentre di un gay famoso non si debba dire nulla. Mina si è ritirata dalle scene e barricata a Lugano perchè non ne poteva più di vedere tutte le sue storie sentimentali sbattute in prima pagina. Perchè i gay famosi dovrebbero ricevere un trattamento diverso? Se vogliamo fare un discorso generale di condanna del gossip sia per etero che per gay allora è accettabile ma farlo solo per i gay è discriminazione vera e propria.