“Baciamoci e celebriamo l’amore”.
Così Papa Francesco è stato accolto a Panama da alcuni manifestanti LGBT, che hanno avuto il coraggio di sfidare l’altissima percentuale di cattolici presenti nel Paese. Il bacio di ‘protesta’ è diventato realtà dinanzi alla chiesa Del Carmen, già negli anni ’80 simbolo di opposizione alla dittatura di Manuel Noriega.
Una conduttrice televisiva, Gisela Tuñón, ha twittato contro la manifestazione, definita ‘inutile’ e ‘irrispettosa’ nei confronti del Pontefice. Le polemiche sono montate sui social, ma questo non ha scoraggiato una dozzina di manifestanti che hanno deciso di scendere in strada per baciarsi, avvolti da bandiere arcobaleno e con cartelli: Uno diceva: “L’omofobia è un peccato”, mentre un altro sentenziava: “Siamo visibili”.
Parlando con i media, Levis Calderon ha dichiarato: “Insieme come comunità, stiamo dicendo: Siamo qui”. Un altro manifestante, Hilka Zapata, ha dichiarato: “Il nostro appello al Papa è che qualcosa di molto diverso sta accadendo a Panama, rispetto a quel che lui predica”.
Samirah Armengol, cacciata da alcuni ristoranti e dai centri commerciali a causa della propria sessualità, ha detto all’AFP: “Dicono che è irrispettoso che ci baciamo di fronte a una chiesa, ma faccio loro una domanda: perché non è irrispettoso quando gli eterosessuali fanno altrettanto? Io sarei un’aberrazione? Noi esistiamo!”.
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Il papa lo sa benissimo, ma fatica a farlo comprendere alla Curia.