La Corte Interamericana dei Diritti Umani del Costa Rica ha deciso in favore del matrimonio egualitario con una storica sentenza a lungo attesa.
Una sentenza, ufficializzata due settimane fa, che non è però vincolante solo per il Paese centroamericano, bensì anche per altri 19 Paesi che hanno accettato di attenersi alle decisioni della Corte. Stiamo parlando di Argentina, Barbados, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Suriname e Uruguay. Ciò detto, l’osservanza della sentenza da parte di questi Paesi non è assolutamente garantita, nè obbligatoria, creando semplicemente un precedente.
Panama, ed è questa la notizia del giorno, ha comunque annunciato di voler rendere la sentenza esecutiva. “Siamo sicuri che saremo in grado di portare avanti un’agenda di equità contraria alla discriminazione“, ha annunciato il vicepresidente Isabel de Saint Malo, che ha così di fatto sposato le nozze same-sex a nome del proprio Governo.
D’altronde da quasi due anni il matrimonio egualitario era al centro dell’agenda politica di Panama, con Alvaro José Lopez Levy, portavoce dello studio legale Morgan & Morgan, che aveva ha chiesto alla Corte di modificare l’attuale definizione di matrimonio, limitata dall’unione tra ‘un uomo e una donna’. La Suprema Corte di Giustizia era stata chiamata ad esprimersi, con la Corte interamericana dei diritti umani che ne ha anticipato la possibile sentenza.
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