FOTO: Photographs by Tim Walker. Styling by Kate Phelan (British Vogue)
Miriam Margolyes non si definisce national treasure, ma al massimo ‘national trinket‘ (letteralmente un ciondolo o piccolo ornamento).
Nota al grande pubblico come la professoressa Sprite in Harry Potter e i doni della morte parte II, vincitrice del BAFTA come miglior attrice nel 1993 per L’età dell’innocenza, e voce del cane pastore di Babe Maialino Curioso, a 82 anni svia i riflettori per dedicarsi a qualche apparizione televisiva, registrare Audible su Charles Dickens, e il suo nuovo memoir Oh Miriam!: Stories from an Extraordinary Life.
Quando nella sua intervista per British Vogue le chiedono cosa l’ha spinta a scrivere un altro libro (dopo il precedente bestseller This Much is True con oltre tre milioni di copie vendute) Margoyles risponde limpidamente: “Perché mi pagano“.
Ma è solo uno dei tanti squisiti momenti dell’intervista, dove l’attrice parla degli aspetti più scomodi della sua vita con dissacrante umorismo.
A partire dalla propria sessualità: cresciuta in una rigida famiglia ebrea di Cambridge, Margoyles ha fatto coming out come lesbica nel 1966, quando l’omosessualità era ancora illegale e le donne queer erano un tabù inconcepibile, per la sua famiglia come la società.
Ma nonostante l’intolleranza dei genitori (sua madre l’ha fatta giurare di non fare mai più sesso con una donna in vita sua) l’attrice dichiara di non aver mai provato vergogna per la sua sessualità: “Sapevo che non fosse un crimine perché ero io. Non potrei mai essere una criminale”.
Oggi Margoyles è fidanzata con la sua compagna Heather da oltre 54 anni ed è più che convinta che essere queer è in realtà una grande fortuna: “Le persone gay hanno la fortuna di definire le relazioni come vogliono loro. È tutto più flessible per noi” dichiara a Vogue “Penso siamo più libere delle persone etero. Soprattutto gli uomini gay, stanno sempre a sc*pare in giro. È grandioso. Non so come fanno“.
Orgogliosamente lesbica (per quanto ritiene le lesbiche a volte “sono un po’ pesanti“) Margoyles considera la non-convenzionalità la più grande forza della comunità queer: “Ci dona un’acume. Siamo bravi artisti, e bravi musicisti. E mi piace essere gay. Non sarei etero per nulla al mondo.”.
L’attrice racconta di aver perso ben 34 amici durante la crisi dell’AIDS: “Li ho contati una volta, perché erano così tanti e tutte persone splendide, talentuose, divertenti e dotate“. A Los Angeles, si unì al Project Angel Food, associazione di beneficenza che portava da mangiare a tutte quelle persone troppo malate per lasciare casa.
Quando le chiedono dell’attuale clima politico, e di come anche in Inghilterra i diritti per le persone LGBTQIA+ sembrano regredire, Margoyles spiega che l’Inghilterra sta cadendo in una profonda fossa di iniquità: “Non riguarda solo la parte gay. Mi preoccupa tutto. penso che l’Inghilterra è diventata un buco di m*rda. E il governo è il cuore di questa m*rda“.
Miriam Margoyles dichiara di pensare alla morte ci pensa ogni giorno, definendosi profana e profonda in equa misura: “Quando sei giovane non pensi mai alla morte. Pensi solo a chi sc*parti. Ma ora ci penso tanto. Ogni giorno, di sicuro. Ogni mattina mi sveglio e penso: Uhm, un altro giorno? Non me l’aspettavo”.
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