La scorsa Primavera, Calvin Klein ha lanciato la campagna d’intimo “Calvin or Nothing” con protagoniste un mucchio di persone: tra queste c’era FKA Twigs, artista e cantautrice britannica che ha girato uno degli spot insieme a Dylan Brady e composto le musiche.
Nelle foto del servizio, Twigs appare in bianco e nero, nuda e coperta appena solo da una camicia. Niente più, se non fosse che oggi l’ASA (Advertising Standards Authority) britannica è intervenuta per bloccare gli scatti risalenti a praticamente un anno fa.
Come riporta la BBC, la segnalazione è partita da due persone che hanno considerato le foto eccessivamente ‘sessualizzate’, perché porterebbero l’attenzione dello spettatore non sull’abbigliamento pubblicizzato, ma sul corpo della modella che sarebbe stata ridotta ad “un oggetto sessuale stereotipato”. La denuncia era rivolta anche ad un’altra foto del servizio con Kendall Jenner, ritratta con addosso solo un paio di jeans e i capezzoli coperti dalle mani.
Ma l’ASA ha considerato inapppropriato solo lo scatto di Twigs, dichiarando: “Siamo perciò giunti alla conclusione che si tratti di un annuncio pubblicitario irresponsabile che può causare grave offesa”.
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Nel giro di poche ore FKA Twigs ha risposto alla censura dichiarando che “non vede alcun oggetto sessuale stereotipato“ in quello scatto, ma solo “una donna di colore bellissima e forte il cui incredibile corpo ha superato più dolori di quanti possiate immaginare” (ndr. nel Dicembre 2020, Twigs ha denunciato l’ex fidanzato Shia Labeouf, di violenza sessuale, aggressione, abusi e danni morali e psicologici).
Come commenta l’artista, l’ASA avrebbe applicato “due pesi e due misure”, mettendo in chiaro: “Sono orgogliosa della mia fisicità e ritengo che l’arte che creo sia all’altezza di donne come Josephine Baker, Eartha Kitt e Grace Jones che hanno abbattuto le barriere su cosa significa essere emancipate e incarnato una sensualità unica’.
È bene notare che la censura a Twigs arriva nel momento in cui stiamo tutti a sbavare proprio sull’ultima campagna di Calvin Klein con il pacco di Jeremy Allen White in primo piano: su cosa ci concentriamo quando guardiamo quello spot? Sul modello dei boxer? Ancora una volta non è il corpo muscoloso di un uomo bianco a sconvolgerci ma quello di una donna, nello specifico una donna ‘BPoC’. Ancora una volta parliamo di ‘oggettificazione’ senza mai contemplare il punto di vista di chi lo mostra quel corpo, decidendo al posto suo. È sempre la stessa dottrina che ti sfrutta e opprime ogni volta che sfuggi al suo controllo.
Twigs chiude il post ringraziando Calvin Klein e i fotografi Mert e Marcus per averle permesso di esprimere sé stessa “esattamente come voleva”, e conclude: “Non permetterò che la mia narrazione venga cambiata”.
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