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Picchiato e rinchiuso in una cantina per 4 giorni perché gay

Ma l’avvocato del presunto carnefice ribalta la situazione: è lui la vittima.

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Una notizia di cronaca agghiacciante, e tutt’altro che chiara, arriva quest’oggi da Boston.

Otoni Eliseu, 50enne, è stato tenuto prigioniero in una cantina di una chiesa per quattro giorni solo e soltanto perché omosessuale. A rinchiuderlo e a picchiarlo ripetutamente un 19enne, Jackson Sugru, arrestato dalla polizia. La vittima è stata trovata dagli agenti in un bagno nel seminterrato, denutrito e assetato, in mutande in una pozza di sangue, gettato in terra.

Secondo una prima ricostruzione, Sugru avrebbe provato a soffocare Eliseu, colpendolo sulla schiena, sul sedere, urlandogli ‘sei frocio, dillo che ti piaccio’. Non contento, il 19enne l’avrebbe picchiato persino con un estintore. Una furia incontrollata, accecata dall’odio omofobo, che l’avvocato di Sugru e la sua famiglia hanno provato a ribaltare. Secondo loro, infatti, sarebbe stato Eliseu a cercare di approfittare del 19enne: “E’ stato lui che ha provato a far fare al mio cliente cose che erano contro la sua natura”.

I genitori di Sugrue, Terry e Frank, hanno dichiarato al Daily News: “Mio figlio è vittima di un uomo di 50 anni. Era ossessionato da nostro figlio”. 

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