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Potenza, il sindaco dopo l’aggressione omofoba: “Imbecilli da arrestare, ma il fascismo è un fantasma del passato”

Il neo-primo cittadino, ex leghista, esprime la sua vicinanza alla povera Giulia Ventura, parlando però di ‘casi sporadici’ nell’affrontare il tema omofobia in Italia.

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La terrificante aggressione omofoba subita da Giulia Ventura a Potenza, in strada, ha ovviamente riempito le homepage di tutti i siti di informazione nazionale, riaccendendo ancora una volta i riflettori sull’urgenza di una legge contro l’omotransfobia.

Il sindaco di Potenza Mario Guarente, in tal senso, ha immediatamente espresso solidarietà nei confronti di Giulia, via Facebook.

Provo tanta rabbia per questo vile gesto che si è consumato nella mia città ai danni di una povera ragazza: che questi imbecilli vengano subito arrestati e fatti marcire nel ghetto della loro ignoranza…! Siamo dalla tua parte, Giulia! Il tuo orientamento sessuale è il tuo e nessuno – nessuno! – può e deve arrogarsi il diritto di giudicarti, di condannarti, di contestati e men che meno di usare violenza. Quello che hai descritto è un episodio di eccessiva gravità, un evento che non deve più accadere né a te né a nessun altro. E chi l’ha compiuto è un imbecille, un inetto, un delinquente che bene farebbe a rinchiudersi nel ghetto della sua squallida ignoranza così da non correre il rischio di contaminare nessun altro! Ti sono vicino ed hai tutta la mia solidarietà, da Sindaco e da cittadino, con tutto il cuore.

Via Adnkronos il sindaco di centrodestra, ex leghista, ha poi provato a depotenziare la notizia,, parlando di un episodio ‘isolato’: “Il fascismo è un fantasma del passato: a picchiare quella ragazza sono stati due imbecilli che devono pagare per questo. Per fortuna questa è una realtà sana, dove episodi del genere creano sgomento, scandalizzano, ed è un segnale positivo: vuol dire che è una comunità non abituata a certi casi. E’ un segnale d’ignoranza che, seppure in casi sporadici, si registra in città e nel Paese. C’è bisogno di una sensibilizzazione in tal senso“.

Peccato che il fascismo non sia affatto un fantasma del passato, checché ne dicano i sovranisti ed estremisti di destra di oggi, ma soprattutto la stessa Giulia ha rivelato di aver già subito un’aggressione, nel 2009. Minimizzare, come troppo spesso capita, è poco produttivo e soprattutto pericoloso, perché l’omofobia è ovunque, non conosce confini e va combattuta strada per strada, senza trincerarsi dietro i ‘tanti amici gay’ puntualmente sbandierati per difendersi da ogni tipo di accusa. Parlare di ‘atti sporadici‘ nel Paese, mentre si affronta il tema omofobia, equivale a mentire, spudoratamente e pericolosamente, perché il bollettino è ormai tristemente diventato quotidiano. Da nord a sud, c’è un cancro da combattere. Si chiama omofobia.

 

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