"Nozze" nella chiesa Valdese di Palermo per due omosessuali, entrambi cattolici, che hanno fatto benedire la loro unione dal presbitero Maria Vittoria Longhitano della parrocchia Gesù di Nazareth di Milano, prima donna prete d’Italia. A diffondre la notizia è la sede palermitana di Arcigay. La chiesa Valdese di via dello Spezio è stata messa a disposizione con voto unanime dei membri della comunità. "Mentre la politica italiana, impastoiata in polemiche ideologiche e intenti discriminatori, stenta a riconoscere i diritti delle famiglie e delle persone Lgbt – afferma Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo – la vita delle persone non si ferma. Ci innamoriamo, creiamo famiglie, alleviamo figli, magari ci separiamo: ma senza alcun riconoscimento da parte dello Stato italiano. I migliori auguri agli sposi di un’unione lunga e felice, con la speranza che presto possa essere riconosciuta legalmente la loro piena parità con tutti i cittadini italiani".
La coppia, sostenuta dal gruppo lgbt interconfessionale palermitano Ali d’Aquila, ha poi festeggiato le nozze con parenti e amici in un bistrot del centro storico.
"Il nostro obiettivo – hanno spiegato i due sposi – era quello di presentarci, a Dio ed alla comunità, insieme, perché ci amiamo veramente. Siamo certi che il passo compiuto da noi può donare speranza a chi, per varie ragioni, ha dovuto rinunciare ad esprimere e ad esternare i propri sentimenti. La nostra felicità è completa: davanti all’altare, insieme a noi, c’erano amici, parenti, intere famiglie con bambini, persone di tutte le età e di vari credo; cattolici, vetero-cattolici, anglicani, valdesi, pentecostali, musulmani, buddisti. È proprio vero che l’amore non può separare".
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