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Quello ‘scherzo’ di cattivo gusto che offende tutte le trans

La puntata di Scherzi a Parte di ieri sera ha visto protagonista Fabio Quagliarella, abbordato da una trans. Indignata AzioneTrans: “Un mare di pregiudizi”. Paola Concia: “Spettacolo indecente”.

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Quello scherzo, ad Arcitrans, proprio non è piaciuto, nonostante proprio gli scherzi siano il filo conduttore di tutta la trasmissione condotta da Claudio Amendola e dall’ex isolana Belen Rodriguez. "Lo ‘scherzo’ in questione mostra  l’auto del giocatore (Fabio Quagliarella, ndr) avvicinarsi di sera, ad una persona transgender, vede il conducente ‘caricarla’ in auto ed infine ‘un balletto sussultorio’ dell’auto posteggiata, come tipica rappresentazione di un rapporto sessuale in auto – spiega Mirella Izzo, presidente nazionale di AzioneTrans – . Seguono commenti dei finti presentatori di una fasulla trasmissione sportiva nella quale vengono costantemente confuse e rese equivalenti le condizioni dei maschi omosessuali e delle donne transgender, che ovviamente inducono al distorto pensiero secondo il quale le trans siano uomini travestiti e, probabilmente, i gay donne mancate. Nello scherzo si evince inoltre l’equivalenza tra le transgender e la prostituzione".

Insomma, per l’associazione trans d’Italia la puntata di Scherzi a Parte di ieri era offensiva e piena di pregiudizi, "In un momento in cui in Italia svariati atteggiamenti di svalutazione della vita delle persone ‘differenti’ è in costante aumento".
A dare man forte alle trans si schiera anche l’onorevole Paola Concia del PD. "Uno spettacolo indecente, intriso di odio e pregiudizio verso le persone trans – spiega la deputata – Si è trattato di un momento veramente brutto – aggiunge la deputata Pd – con Quagliarella impegnato a riaffermare la propria eterosessualità e la continua associazione delle persone trans al mondo della prostituzione. Con tanto di intervento dei suoi genitori in lacrime per la presupposta figuraccia fatta dal figlio. La trasmissione ha offeso la dignita’ di moltissime persone. Chiediamo alla direzione di Canale 5 di scusarsi. E’ in atto un’offensiva culturale violentissima ai danni delle persone lesbiche, gay e trans. Per fortuna ad esempi di tv fortemente diseducativa".

"Andare a trans non è come andare a donne ma, ovviamente, come andare a puttane", è questo il messaggio che, secondo Azione Trans, la puntata di ieri sera di Scherzia Parte ha lanciato ai milioni di telespettatori che l’hanno guardata. "Un’equivalenza falsa e che offende migliaia di persone transgender che, con fatiche immense e subendo spesso pesante mobbing, cercano comunque di inserirsi nel mondo del lavoro – precisa ancora Mirella Izzo -. Chiariamo: non è nostra intenzione offendere chi sceglie liberamente la prostituzione, ma specificare che AzioneTrans ritiene libera una qualsiasi scelta, solo quando vi sono alternative di lavoro altrettanto ampie. Cosa che non è, nel caso delle trans".
Adesso AzineTrans auspica che intervenga l’autorità garante per le telecomunicazioni e i produttori della trasmissione e chiede "uno spazio analogo a quello occupato dallo ‘scherzo’, ad AzioneTrans, per chiarire, almeno al pubblico, la confusione mentale degli autori dello ‘scherzo’ e magari anche della vittima, tanto preoccupata che i suoi fan lo prendessero per gay".

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