ROMA – IL 15 aprile, lunedì, esce in Italia per il mercato home video distribuito dalla Il Diavolo nell’Acqua Santa" di Joe Balass. Il film/documentario racconta la concomitanza di due eventi storici a Roma nel 2000. Mentre i cattolici convergono per il giubileo, il più importante pellegrinaggio dei tempi moderni, migliaia di gay e lesbiche da tutto il mondo si incontrano per celebrare il primo Gay Pride Mondiale. Voi dove eravate in quei giorni? Il regista canadese Joe Balass era lì! Ha filmato per più di cento ore e ne ha tratto un film di novanta minuti. L’ho incontrato sere fa alla presentazione del suo film. . Joe, ti vuoi presentare? "Sono nato nel 1966 a Baghdad in Iraq, da dove sono fuggito con la mia famiglia all’età di quattro anni per stabilirmi definitivamente a Montreal ,Canada. Sono un regista, fotografo e produttore. "Il Diavolo nell’Acqua Santa" è il mio primo film".
Come ti è venuta l’idea di questo film?
"Mi piace molto accostare mondi che sembrano lontanissimi per cercare un terreno comune di dialogo e comprensione. Gli spostamenti di masse nel nostro pianeta mi hanno sempre affascinato, forse per il mio passato d’emigrante, o forse per la mia relazione a distanza che dura oramai da quattro anni (Joe è fidanzato con un ragazzo italiano che appare anche nel film). L’arrivo, in contemporanea, a Roma di migliaia di pellegrini per il Giubileo, e di migliaia di gay e lesbiche per il World Pride, mi sembrava un grande soggetto per un film".
A che tipo di pubblico è rivolto il tuo film?
"Principalmente ad un pubblico gay e lesbico o comunque di idee liberali, ma anche ai religiosi e conservatori. Idealmente vorrei che si rispecchiassero nel film e che lo usassero come punto di partenza per un dialogo".
Tra le tante interviste che hai fatto, ce ne sono alcune veramente divertenti fatte a "persone della strada" che hanno delle reazioni involontariamente esilaranti. Come pensi di rendere altrettanto comica la versione tradotta in inglese e francese?
"Rendere divertente le varie versioni lasciando lo spirito della lingua in cui le interviste venivano fatte, è stato uno dei grandi problemi montando il film. Ci sono comunque esclamazioni tipo " Oh mamma mia!" che non hanno bisogno di traduzione, sono comprensibili universalmente!"
C’è qualcuno che avresti voluto intervistare e non ci sei riuscito?
"Idealmente avrei voluto intervistare il Papa, e ci ho anche provato! ma chiaramente era impossibile. Provammo anche a chiedere un’intervista al Sindaco di Roma , Rutelli, ma si rifiutò".
Come è stato accolto il tuo film in giro per il mondo?
"Fino ad oggi il film è stato presentato in Canada, Italia, Belgio e Gran Bretagna e devo dire che le reazioni sono state tutte più che positive. Ero molto preoccupato per le reazioni in Italia. Dopotutto presentavo la vostra storia da una prospettiva esterna e non sapevo come avrebbe potuto reagire il pubblico, ma è andata bene"
Posso confermarti che le reazioni anche da noi sono buone. Le uniche critiche che vengono rivolte al tuo film sono due. La prima è che avresti dato troppo spazio al Giubileo rispetto al World Pride, tanto da farlo sembrare un evento più piccolo di quello che in realtà è stato. La seconda critica riguarda la tua scelta di privilegiare alcuni eventi della settimana del World Pride piuttosto che altri. Per esempio la totale mancanza dei Concerti. Cosa molto importante anche politicamente vista la presenza di star internazionali come Gery Halliwell, Grace Jones, Marc Almond, a differenza di molte star italiane (Patty Pravo per prima!) che invece hanno declinato l’invito…
"Il World Pride a Roma era un evento unico, non solo perché era il primo Pride mondiale, ma anche perché si teneva durante il Giubileo. Per me era molto importante contestualizzarlo. Il World Pride era un evento durante l’Anno Santo. Non volevo fare un film solo sul Gay Pride. Volevo proprio far vedere le connessioni che questi due eventi avevano tra loro. Comunque avessi avuto più soldi a disposizione, sicuramente avrei affittato un elicottero per far vedere dall’alto la parata dell’otto luglio con la sua bellezza e grandezza. Per quanto riguarda la critica sulla scelta degli eventi….è difficilissimo scegliere solo novanta minuti da montare su cento ore di girato!! sicuramente non ho messo tutte le cose importanti, come la presa di posizione di famose pop stars, ma ho preferito far parlare la gente comune. C’è comunque un’intervista ad Ivan Cattaneo che è una delle riflessioni che preferisco".
Ultima domanda Joe, ma tu sei cattolico?
"No, ma ho imparato molto al riguardo facendo questo film!!!"
Se volete sapere di più sul film o volete vedere delle piccole clip, cliccate sul sito www.compassproductions.ca/devil
di Fabio Canino
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