Siamo davanti ai dieci episodi finali di una delle serie più innovative degli ultimi anni?
Un tweet che dice “Questo potrebbe essere un buon momento per farsi sentire” è stato condiviso da Brian J. Smith, ovvero il poliziotto Will Gorski di Sense8. Tanto è bastato per far scattare l’allarme sul social network tra i fan di una delle serie più apprezzate e friendly di casa Netflix.
This might be a good time to start making some noise. https://t.co/N08EgzD8E4
— Brian J. Smith (@BrianJacobSmith) May 30, 2017
Ideata da Lana e Lilly Wachowski, le due sorelle transgender già registe della trilogia di Matrix, Sense8 racconta la vicenda di un gruppo di sconosciuti che improvvisamente sviluppa una connessione psichica tra di loro. Braccati per questa abilità soprannaturale si trovano ad incrociare le proprie esistenze.
Sense8 è una serie amata ed importante nella comunità LGBT e non solo per la rappresentazione profonda ed estensiva dei diversi orientamenti e generi sessuali; basti pensare al personaggio MtoF di Nomi, finalmente interpretato da un’attrice realmente transgender, Jamie Clayton.
Ma anche perché partendo da quella rappresentazione ci mette a confronto con dei messaggi che sono esigenti nel momento in cui, di fronte all’avanzare dei diritti civili per le persone LGBT in Occidente, qualcuno potrebbe sentirsi più uguale degli altri: l’orgoglio di tutte le identità, anche le più neglette, la solidarietà tra le diversità, non solo sessuali, e lo spirito di comunità tra questi eroi per caso della molteplicità dell’umanità.
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