Marco Mengoni affiancherà Amadeus nella conduzione della prima serata di Sanremo 2024 martedì 6 Febbraio. La superstar italiana canterà “Due vite“, ma non solo. Secondo quanto rivelato dal direttore artistico, Mengoni starebbe preparando un medley ad hoc per la prima serata dell’Ariston. Soltanto presenza artistica?
Poiché siamo a Sanremo, catalizzatore di tutte le attenzioni e palcoscenico dove serio e faceto vanno a braccetto dal primo all’ultimo minuto danzando sulle note delle nostre amate canzonette, proviamo a farci qualche domanda sulla presenza di Mengoni, considerando lo scenario di una Rai che la destra vorrebbe modellare assecondando i propri valori tradizionali: Dio, Patria e Famiglia.
La presa di posizione di Mengoni contro le politiche della destra italiana sui diritti delle famiglie omogenitoriali è stata netta. Marco si è spinto a dire di aver paura dell’anacronismo del Governo Meloni.
Ora, in piena occupazione della Rai da parte della destra di governo, cosa farà Marco Mengoni a Sanremo 2024? Sarà circondato da un presidio cripto-fascista che lo tele-guiderà come un burattino, per potersi poi vantare di aver dato spazio a un artista che combatte le battaglie LGBTQIA+?
Già si sono alzate le proteste di Pro Vita, associazione-lobby cattolica reazionaria anti-abortista e sedicente anti-gender (che non vuol dire nulla ma fa propaganda) che influenza le politiche del Governo Meloni (qui vi spieghiamo alcune connessioni). Pro Vita ha infatti brontolato agitando la dittatura del politicamente corretto contro Mengoni a Sanremo 2024, a suo dire “paladino LGBT pro-gender”.
Di recente Alessia Crocini, presidente Famiglie Arcobaleno, a proposito dei recenti manifesti di Pro Vita contro le carriere alias, si è chiesta “Dove prendono tutti questi soldi?”.
Ma facciamo un passo indietro.
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A Eurovision 2023 Marco Mengoni – come noto – sventolò sul palco della Liverpool Arena la bandiera LGBTQIA+ Progress Pride. Quell’improvvisata in mondovisione (che gli costò parecchi insulti omobitransfobici) fu gestita in totale autonomia da Mengoni.
Secondo quanto appreso da Gay.it, Marco si mise in coda insieme agli altri artisti, ciascuno dei quali si preparava a portare sul palco la bandiera della propria nazione. Marco, senza avvisare nessuno, non l’organizzazione di Eurovision, né tantomeno la Rai, ripose la bandiera Progress Pride ben piegata all’interno di quella italiana, nascondendo sotto il tricolore le sfumature rainbow LGBTQIA+. Soltanto pochissimi collaboratori del team Mengoni erano al corrente della sorpresa arcobaleno, che in Italia ha infuocato l’orgoglio del pubblico queer, da sempre abituato a vedere a Eurovision una certa rappresentazione LGBTQIA+ fiera da parte di artisti di altre nazionalità (Blanco e Mahmood l’anno prima erano stati definiti coppia omoerotica agghiacciante e accusati di queer baiting dagli spagnoli).
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La Rai occupata dalla destra italiana sta accumulando una collezione di flop senza precedenti. Anche “Avanti popolo”, il programma di De Girolamo è stato chiuso (tornerà “Ciao Maschio”), sappiamo tutti come è finito il tentativo di inserimento di Pino Insegno, chiamato in Rai – anche perché – amico della presidente del consiglio Giorgia Meloni.
Amadeus, che ha confermato che Sanremo 2024 sarà il suo ultimo festival, dovrà barcamenarsi tra le pressioni della destra di governo che ha occupato la Rai e quel territorio di indipendenza che l’attuale amministratore delegato Rai Roberto Sergio sembra essere riuscito ad oggi a garantire.
Roberto Sergio, manager di estrazione democristiana e colonna storica della Rai che finora sembra essere riuscito a non farsi schiacciare dal rullo compressore della svolta a destra, in un’intervista a Gay.it in occasione del lancio di No Name Radio, aveva detto: “Dare uno spazio alla Gen Z significa non porre limiti, bisogna lasciare che i ragazzi siano a loro agio, No Name Radio è un segnale da parte della Rai che si apre a una certa musica, penso fino ad oggi ci sia stato un buco clamoroso rispetto alla scena musicale nuova”.
Alla luce di queste premesse, con tutto il rispetto per il bacio di Rosa Chemical a Fedez, la bomba a orologeria potrebbe essere Marco Mengoni? Cosa nasconderà questa volta la superstar di Ronciglione che, come una Taylor Swift nostrana, potrebbe facilmente orientare l’opinione pubblica su grandi temi (come sta già di fatto facendo) non propriamente cari alla destra che vorrebbe piegare la Rai ai propri valori?
Appuntamento a martedì 6 Febbraio per la prima serata di Sanremo 2024.
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