Il prossimo fine settimana prenderà vita il tanto chiacchierato Congresso Mondiale della Famiglia, a Verona, con il movimento LGBT per una volta unito nel contestare l’organizzazione dell’evento, dai più definito ‘medievale’, in quanto omofobo e sessista.
Eppure ci sono anche voci fuori dal coro, come quella di Sandro Mangano, attivista per i diritti omosessuali fresco di nomina coordinatore del dipartimento Diritti Civili di #DiventeràBellissima, il movimento che fa capo al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ha incredibilmente difeso il Congresso scaligero.
«Troppa retorica, opportunismo e propaganda politica dietro le barricate sul Congresso Mondiale delle Famiglie. È ora di finirla con gli stereotipi e iniziare a pensare in chiave liberale: io dico fortemente Si». «Penso che tutto ruoti attorno al senso autentico della libertà di espressione, quella libertà che qualcuno vorrebbe limitare, utilizzando le vecchie contrapposizioni ideologiche tra destra e sinistra, precludendo a un omosessuale di sostenere i valori della famiglia, quando invece la famiglia è un patrimonio da tutelare, oggi più che mai. Magari ci sarà molto da discutere sul concetto di famiglia ma di certo non è privando i cittadini di uno spunto di dialogo e confronto che daremo l’esempio di un Paese democratico e civile quale pretendiamo di essere. Io dico ‘Sì’ alla famiglia: una famiglia che accoglie e non discrimina; che tutela i figli e i loro orientamenti, che li guida a essere persone migliori. Di questo l’Italia ha davvero bisogno».
Peccato che questa famiglia non sia minimamente contemplata da molti relatori che prenderanno parte al Congresso, molto più interessati a diffondere odio, menzogne, a dividere. Mangano, probabilmente, si è limitato al titolo del Congresso, senza scendere nei particolari dell’evento, costellato di personaggi che da tempo, quasi orgogliosamente, cavalcano la discriminazione, sputando su qualsivoglia concetto di tutela per quei figli cresciuti da genitori dello stesso sesso, che a loro dire non meriterebbero neanche di esistere.
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Dialogo , certo non monologo : se per dialogo si fa riferimento all'etimo ( discorso tra almeno due) . Il dramma è che gli organizzatori del congresso sono talmente sicuri e certi delle loro convinzioni ( o convenienze? ) che non hanno invitato a dialogare , appunto , alcun rappresentante delle famiglie non tradizionali. Approvo in tutto l'assioma di Daniela che ogni gay esce da una coppia eterosessuale e che nonostante gli sforzi secolari per farci estinguere ogni generazione ha la sua percentuale di Gay ( per sineddoche di GLBT)) . Forse un pensierino che è la stessa Natura che ci crea per non riempire troppo la terra , lo vorrei suggerire.
Staremo a vedere, in linea di massima sono d'accordo con Mangano, ma se poi si prende la scusa per lanciare anatemi contro le famiglie omosessuali allora sono loro che fanno divisioni e retoriche. Forse si ponessero il quesito che tutti gli omosessuali sono figli di padri e madri eterosessuali, da qui si può partire per un sostegno di bontà, affetto e vicinanza a famiglie che non sanno come comportarsi e che magari fanno scelte di allontanare i propri figli per le proprie ideologie discriminatorie. La famiglia è accoglienza e protegge dai pericoli esterni non diventare essa stessa un incubo. Su questo si deve ragionare, per le persone, solo per le persone, temere la sessualità e far di questa una divisione è solo ignoranza.