Sembra essere diventato il trend di quest’anno quello del tira e molla tra istituzioni e comitati organizzatori dei Pride. L’ultima vicenda simile, dopo Roma e Latina (come dimenticare le polemiche su e con Tiziano Ferro?) avviene a Scafati – sede dell’omonimo Pride, previsto per il 16 settembre 2023.
L’evento aveva inizialmente ricevuto il supporto del primo cittadino, per poi vedere un improvviso dietrofront da parte sua.
La vicenda
Il 18 agosto, il sindaco Pasquale Aliberti, eletto nelle fila di una lista centrista appoggiata la ballottaggio da PD e M5S, aveva espresso pubblicamente il suo sostegno all’organizzazione della manifestazione, mostrandosi favorevole allo svolgimento del Pride nella sua città.
In un post sui social, tuttavia, gli organizzatori avevano sottolineato come le manifestazioni pubbliche non necessitino del consenso dei sindaci, in quanto già autorizzate dalla Costituzione italiana. Per poi evidenziare come le posizioni espresse in passato da Aliberti cozzassero con i valori fondamentali del Pride.
“Nella giornata di ieri il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti, ha dichiarato sui social di voler dare il consenso alla manifestazione che si terrà il 16 settembre a Scafati. Oltre a non ricordare probabilmente le funzioni della costituzione che garantiscono il diritto alla manifestazione, Aliberti ha dimenticato anche che il consenso da parte di un personaggio politico che nel 2016 faceva dichiarazioni di odio nei confronti delle unioni civili ci interessa ben poco”.
Da qui, la retromarcia di Aliberti. Il sindaco avrebbe preso immediatamente le distanze dal Pride – pare anche a causa della concomitanza con un altro evento religioso, un pellegrinaggio a Pompei conosciuto come “Rinnovamento dello Spirito“, che avrebbe ricevuto tutta l’attenzione dell’amministrazione comunale.
La connotazione religiosa dell’evento concomitante avrebbe portato il sindaco a paventare una discutibile “ordinanza per decoro urbano”, volta a impedire “oscenità” e a chiunque di sfilare a torso nudo.
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In risposta alle critiche, il sindaco Aliberti aveva sostenuto di non essere omofobo, ma di essere contrario all’arroganza di chi pensa di poter organizzare manifestazioni pubbliche senza il supporto delle istituzioni locali.
“Sono contro l’arroganza di chi pensa di potersi autogestire per le manifestazioni pubbliche senza il supporto di un Sindaco e delle istituzioni. Sono contro chi strumentalizza argomenti di questo tipo solo per piazzare una bandierina politica“.
L’incontro con il comitato organizzatore dello Scafati Pride
Nonostante le polemiche, lo scorso 25 agosto il sindaco ha accettato di incontrare comitato organizzatore dell’Scafati Pride, rappresentato da Antonello Sannino, per il Coordinamento Campania Rainbow e Pride Vesuvio Rainbow, e Gianmarco Silvano per CortoCircuito Scafati.
Durante l’incontro, il comitato ha confermato la volontà di svolgere la manifestazione e ha invitato l’amministrazione comunale e il sindaco a patrocinarla e parteciparvi.
Aliberti ha dichiarato la piena volontà dell’amministrazione di fare in modo che sia il pellegrinaggio a Pompei sia il Pride possano essere ospitati serenamente in città, ma non ha dimostrato nessuna apertura per quanto riguarda il patrocinio morale.
© Riproduzione Riservata“Nessuna novità sul fronte del riconoscimento del Patrocinio morale da parte del Comune di Scafati, patrocinio già riconosciuto dalla Regione Campania, dalla Provincia di Salerno, dalla città Metropolitana di Napoli, dal Comune di Napoli, il Comune di Pompei da decine di altri comuni campani, così come si attendono chiarimento su un’annunciata delibera sul “rispetto del decoro” per il giorno dello Scafati Pride” si legge in un post di @pridescafati2023 su Instagram.