Un nuovo studio dell’Università del Colorado Denver analizza gli ultimi decenni di studi per giungere ad una conclusione importante sull’omogenitorialità: gli scienziati concordano nell’affermare che i figli di genitori omosessuali non sperimentano “alcuna differenza” su una serie di risultati sociali e comportamentali rispetto ai bambini di genitori eterosessuali o di singoli. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Social Science Research , rivista statunitense che racchiude i risultati delle ricerche scientifiche fatte nel campo delle scienze sociali.
Jimi Adams, docente associato del Dipartimento di Salute e Studi Comportamentali dell’Università di Denver ha guidato la ricerca che dimostra come la comunità scientifica sia concorde nell’affermare che i figli delle coppie omogenitoriali non patiscono nessuno svantaggio rispetto ai coetanei cresciuti con coppie eterosessuali.
Esaminando studi pubblicati fin dal 1990, Adams ha evidenziato come l’accordo tra gli scienziati sia stato sempre crescente fino a diventare “schiacciante” già nel 2000.
“Dal momento che il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato dibattuto nei tribunali di tutto il paese – dichiara il ricercatore -, è cresciuto l’interesse circa gli effetti della genitorialità omosessuale sui bambini. Ho voluto analizzare la ricerca degli ultimi decenni, per determinare se ci fosse un consenso tra i ricercatori su questo effetto. Ho trovato prove schiaccianti che gli scienziati concordano sul fatto che non ci sia un impatto negativo per i bambini di coppie dello stesso sesso”.
Proprio in queste settimane, la Corte Suprema degli Usa sta decidendo sul matrimonio egualitario a livello federale. Per prendere la sua decisione, la Corte si sta servendo di studi scientifici e quello di Adams si presenta come il compendio necessario a riassumere la posizione degli scienziati sulla questione omogenitorialità.