Sakurako Gokurakuin è un’autrice di shojo manga (manga per ragazze) di tutto rispetto. La sua opera più popolare è probabilmente Juvenile Orion, un manga ambientato nell’universo di Acquarian Age, uno dei tanti giochi di carte che da qualche anno stanno andando molto di moda fra i giovani e i giovanissimi di tutto il mondo. Tuttavia l’autrice è famosa anche nel mondo dei fumetti a tema omoerotico per ragazze, e in particolare fra le estimatrici degli YAOI dal contenuto molto esplicito. Quando realizza YAOI Sakurako Gokurakuin usa lo pseudonimo di Ashika Sakura, ed è una delle poche autrici di YAOI che possono vantare una trasposizione animata del proprio lavoro. Infatti, nonostante la nicchia di mercato YAOI in Giappone sia decisamente ampia e in perenne fermento, solo una piccolissima parte dei manga che la animano riescono a debuttare in versione home-video.
Le ragioni sono decisamente varie, tuttavia nel caso di Ashika Sakura non è da escludere che il motivo sia da cercare nell’estrema linearità dei suoi volumetti, spesso composti da storie brevi e molto facili da trasporre in cartoni animati a basso budget. Proprio questo sembra il caso delle due storie che sono andate a comporre Sensitive Pornograph, il DVD recentemente tradotto in italiano da Yamato Video. Il primo episodio è incentrato sul ventiduenne Seiji Yamada, un autore di manga alle prime armi che viene notato dal suo collega Sono Hanasaki (che nonostante sembri molto più giovane ha già trentadue anni). Seiji, già ammiratore di Sono, si lascia sedurre da lui dopo che questi lo ha portato a casa sua per riprendersi da una sbronza. Quando Seiji, che non aveva mai provato niente di simile per un ragazzo, chiede a Sono di mettersi con lui questi accetta, e i due finiscono per avere nuovi rapporti intimi. Tuttavia Seiji rimane sconvolto quando apprende che nell’ambiente dei fumettisti gira la voce che Sono è un ninfomane che si concede a chiunque glielo chiede e vuole a tutti i costi mettere in chiaro le cose.
La seconda storia ha inizio quando a Ueno, uno studente universitario che lavora come pet sitter, viene affidato il compito di occuparsi di un coniglio di nome Aki. Appena arriva all’indirizzo indicato, scopre che in realtà ad aspettarlo c’è un giovane ragazzo nudo e legato in un armadio: in realtà Aki era il nome dello schiavo sessuale dell’uomo che lo ha contattato e che vuole riprendere i due mentre fanno sesso. I due si lasciano andare, ma alla fine Aki ammette che non è più disposto a sopportare situazioni come questa e si ripromette di mollare il suo padrone. Ueno non riesce a dimenticare di Aki, e quando meno se lo aspetta scopre che è uno studente della sua Università e i due cominciano a imbastire una relazione fondata su delle basi un po’ più concrete. Come è facile intuire i momenti più importanti dei due cortometraggi che compongono questo DVD sono rappresentati dalle scene di sesso, che in Italia sono arrivate senza le tipiche censure giapponesi.
L’animazione è più che dignitosa per un prodotto a basso budget, e i personaggi di Ashika Sakura sono sufficientemente intriganti per rendere questo prodotto appetitoso per chi ama il genere YAOI. Il punto però è proprio questo: chi ama il genere YAOI in Italia? A onor del vero Ashika Sakura è una mangaka che non si rifà troppo esplicitamente agli stereotipi grafici dei manga gay per ragazze, e nei limiti del possibile mischia un po’ le carte in tavola (nelle sue storie chi ha un ruolo passivo finisce sempre per dominare la situazione), tuttavia riconferma che gli YAOI rimangono pur sempre YAOI e nelle versioni animate confermano tutte le aspettative del caso, trasfigurando l’omosessualità maschile ad uso e consumo del pubblico femminile e delle sue dinamiche di identificazione. Giusto per fare un esempio: anche in Sensitive Pornograph i personaggi sessualmente passivi hanno movenze e atteggiamenti visibilmente femminili e fanno della loro femminilità una potente arma di seduzione. Certamente gli YAOI possono animare la discussione e il confronto su certi temi, e magari possono contribuire anche ad abbattere certi tabù nel mondo dei cartoni animati, tuttavia sono la prova che rivolgersi direttamente ed esplicitamente al pubblico gay è ancora un’opzione abbastanza remota persino per la disinibita animazione nipponica. Peccato.
di Valeriano Elfodiluce
© Riproduzione Riservata