Abbiamo incontrato Softbondage, da 10 anni maestro e fotografo di Shibari, la pratica orientale nata in Giappone che coniuga l’estetica del bondage con l’espressione emotiva del corpo; l’interazione fra body, mind and soul sono il suo mantra.
Il bondage ha le sue radici nelle arti giapponesi e nella legatura fatta originariamente sui prigionieri; negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso si sviluppa in Kinbaku / Shibari per essere praticato inizialmente spesso nella scena dei club con pochi spettatori o attori.
Successivamente un uomo di nome Denki ha avuto l’idea di usare la corda in un duplice strato, la doppia legatura risultava più piacevole sul corpo rispetto alla precedente corda singola.
Ad oggi stanno scomparendo i rigidi stereotipi e modelli di ruolo, il clichè di attivo e passivo che è stato comune nella scena BDSM per lungo tempo si sta dissolvendo per una maggiore libertà e fluidità nella pratica.
Softbondage risiede ad Amburgo dove solamente nel 2020 è riuscito a realizzare ben 45 servizi fotografici a tematica bondage e ha iniziato alla pratica oltre 25 uomini e donne provenienti da tutto il mondo.
Conosciamolo meglio.
Puoi spiegare cos’è lo Shibari a chi vorrebbe approcciarsi a questa disciplina?
Lo Shibari è un tipo di bondage proveniente dal Giappone e differisce notevolmente dal cosiddetto Western Bondage. Lo Shibari ha le sue origini in Giappone ed è menzionato per la prima volta in un contesto sessuale nel Periodo Edo (1603-1868). Il concetto di Western Bondage è più “pratico”, quindi ci sono restrizioni piuttosto comode che servono essenzialmente come mezzo per un fine (sesso, SM).
Lo Shibari (l’immagine finita) o Kinbaku (il percorso) ha un effetto su tutto il corpo e l’anima esclusivamente attraverso la legatura. Ma ci sono anche varietà fortemente influenzate sessualmente e di SM. Spesso la corda da sola è sufficiente per eccitare sessualmente qualcuno, per passare alle pratiche SM e per spingerlo ai propri limiti fisici. Il corpo sprigiona un intero bouquet di grandi endorfine.
C’è una connessione tra l’aspetto sessuale e l’arte?
Per me lo Shibari ha diversi aspetti veramente affascinanti: da un lato c’è l’estetica del bondage e del corpo, quella emotiva (da entrambi i lati, chi lega e il modello), e sicuramente anche la componente fortemente sessuale e fisica
Come è nato il tuo progetto?
Circa dieci anni fa ho scoperto per caso un testo in una libreria, che trattava l’argomento del bondage nello stile Western. Mi ha affascinato fin dall’inizio. Ho capito subito che dovevo imparare il bondage, che avevo bisogno di un partner e che non potevo impararlo solamente da un libro. Puoi paragonarlo approssimativamente al ballo del tango, per esempio. Per questo hai anche bisogno di un partner e idealmente di un insegnante. I passaggi
devono entrare nella memoria muscolare per essere sicuri. È lo stesso con il bondage: rifletti ancora su quello che stai facendo, ma non ci pensi più, lo fai e basta.
Dopo alcuni tentativi ho conosciuto il mio primo insegnante qui ad Amburgo e ho iniziato a fare il mio primo shibari bondage in gruppo insieme a un’amica. Da 5 anni lego insieme ad un mio carissimo amico. Entrambi ci sosteniamo molto l’un l’altro. Siamo stati insieme a festival nazionali e internazionali, corsi e master class. È stato creato un sito web e si è formata una comunità molto simpatica ad Amburgo. È così che ho conosciuto diversi stili nel bondage giapponese e questa pratica è diventata una mia passione veramente intensa.
Come scegli la posizione e la tecnica da usare con i diversi soggetti?
Da alcuni anni ho il mio studio che mi da la possibilità di spaziare con la fotografia bondage. Quindi posso ruotare il bambù attorno al proprio asse in modo da poter scattare foto da tutti i lati. C’è una barra verticale, chiamata Hashira, su cui posso legare, che può anche essere ruotata attorno al proprio asse.
Da due anni scatto le foto con una fotocamera di medio formato da 100 megapixel che ha una qualità d’immagine eccezionale. La fonte di luce proviene da Amburgo ed è una delle migliori sul mercato.
Nel frattempo vengono a trovarmi uomini e donne da tutta la Germania e dall’Europa (Inghilterra, Danimarca, Italia, Spagna, Francia, Austria e Svizzera).
In questo anno veramente difficile ho realizzato oltre 45 servizi fotografici e presentato oltre 25 uomini e donne al tema del bondage.
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