Mentre la comunità scientifica internazionale celebra l’efficacia dei vaccini contro il Covid, messi a punto in pochi mesi dallo scoppio della pandemia, le ultime sperimentazioni per l’elaborazione di un antidoto per combattere l’HIV non hanno avuto buon esito.
È notizia delle ultime ore che il vaccino prodotto da Johnson & Johnson nel 2017, che ha coinvolto 2600 donne in cinque paesi dell’Africa del Sud, non ha sortito l’effetto sperato. Una protezione scarsamente sufficiente al virus dell’immunodeficienza umana quella fornita alle persone che hanno partecipato agli studi nel progetto Imbokodo. Stando alle dichiarazioni della multinazionale farmaceutica, sono state riscontrate 63 infezioni nel gruppo che ha assunto il placebo, mentre 51 in quello che ha ricevuto il vaccino. Di fatto, l’efficacia del vaccino supera di poco il 25%, un tasso sin troppo debole per la diffusione. Glenda Gray, direttrice del Consiglio Sudafricano per la Ricerca Medica, si è comunque detta soddisfatta dei risultati ottenuti dalla sperimentazione:
Ogni processo fallito ci dice qualcosa. A differenza di altri studi, il progetto Imbokodo ha rivelato barlumi di efficacia, che potrebbero rivelare risposte immunitarie protettive e consentire ai ricercatori di progettare un vaccino migliore in futuro.
Il vaccino formulato per lo studio ha una struttura simile a quello realizzato per combattere il Covid-19, il monodose autorizzato dall’AIFA lo scorso 12 marzo 2021. Un vettore innocuo ha il compito di veicolare quattro geni dell’HIV nel corpo del paziente, in grado di sviluppare proteine che provochino una risposta immunitaria, valida come scudo ad una gamma di ceppi virali. Tuttavia la protezione riscontrata non sarebbe sufficiente, almeno alla formula attuale.
Oltre ad Imbokodo in Sudafrica, Johnson & Johnson sta svolgendo altre ricerche per il vaccino contro l’HIV anche in Europa e in America con il progetto Mosaic, partito nel 2019. Il campione delle sperimentazioni sta coinvolgendo 3800 persone transgender e uomini omosessuali, che forniranno in futuro le prime risposte alla somministrazione del vaccino. “Forse i vaccini del Covid ci daranno una lezione su come accelerare le sperimentazioni”, ha affermato infine Lawrence Corey, ricercatore presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center, che sta partecipando alle sperimentazioni dell’atteso strumento per sconfiggere il virus.
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