Gli uffici dell’immigrazione della Questura di Genova hanno concesso il permesso di soggiorno ad un trentenne brasiliano che sei mesi fa in Portogallo – dove sono consentiti i matrimoni gay – aveva sposato un genovese di 40 anni che lavora nel settore dell’intrattenimento. Il provvedimento è stato adottato in base ad una sentenza della Corte di giustizia europea di Strasburgo. Nel corso degli accertamenti condotti dagli agenti della Questura si è evidenziato come i due uomini svolgono a tutti gli effetti una vita matrimoniale. La storia è raccontata sul quotidiano Il Secolo XIX.
“Per la prima volta gli uffici dell’immigrazione di Genova hanno dato il semaforo verde al ricongiungimento di una coppia omosessuale”, scrive il quotidiano ligure. “Da qualche anno”, infatti, “le unioni civili celebrate all’estero, nei Paesi dell’Unione dove le nozze gay sono state ratificate, vengono considerate in qualche modo valide, in ossequio alle direttive della Corte europea di Strasburgo che ha sancito la tutela del diritto alla vita famigliare su tutto il territorio Ue. E così è arrivato l’ok alla richiesta dei due, anche se a stretto rigore di legge le unioni civili celebrate altrove non hanno ancor oggi alcuna validità nell’ordinamento italiano. Esiste però la possibilità di vagliare caso per caso. E la valutazione, questa volta, è stata positiva”.
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