E’ una storia da drammatico film d’amore, quella in arrivo quest’oggi dai Paesi Bassi. Julian P. Boom e Fleur Pierets, da sette anni innamorate, sono due artiste, una olandese e l’altra belga, che avevano deciso di sposarsi 25 volte, una in ogni Paese del mondo in cui il matrimomnio same-sex è legale.
Un progetto d’amore, nonchè artistico, nato nel settembre del 2017, con delle nozze celebrate negli Stati Uniti d’America, in Olanda, Belgio e Francia, il 7 novembre scorso. Poi, improvvisamente, l’amara realtà, perché a Julian è stato diagnosticato un tumore al cervello, con 3 mesi di vita pronosticati.
‘JF. Pierets’ il loro nome d’arte, alla direzione della piattaforma Et Alors? Magazine e in sella a questo progetto artistico inizialmente intitolato 22, perché all’epoca tanti erano i Paesi che avevano sposato il matrimonio egualitario. Poi si sono aggiunti Germania, Malta e Australia. Nelle ultime ore anche il Costa Rica. Per riuscire a coronare il sogno le due avevano venduto tutto, casa compresa, ma il tumore ha avuto la meglio. Julian ha perso la memoria e non muove più neanche le labbra.
“I medici mi hanno detto che ogni volta che si addormenta potrebbe non svegliarsi più. Morirà qui in Francia, dove la stiamo assistendo fino alla fine”. “Sto perdendo l’amore della mia vita ma cerco di rimanere accanto a lei con tutta la mia forza. Non avremmo mai immaginato di raggiungere così tante persone con la nostra storia e sono in tanti quelli che grazie a noi hanno scoperto che ci sono così pochi Paesi nel mondo dove gli omosessuali possono sposarsi”. “Noi lo abbiamo fatto con positività, pensando che infondere amore a un messaggio fosse un modo per rafforzarlo”. “Cinque settimane fa io e Julian abbiamo avuto la nostra ultima conversazione ‘lucida’. Julian era preoccupata perché tutti i nostri progetti futuri erano stati pensati in due, mi ha chiesto di scrivere un libro su di noi. Non saprei da dove iniziare ma sento che questo è il suo ultimo dono. Servirà a dare un senso alla mia vita dopo che se ne sarà andata“.
Parole, quelle di Fleur riportate da Repubblica, che toccano il cuore, per un progetto artistico di fatto pronto a passare di mano.
“22 cerca di catturare la contemporaneità e raccontare come funziona il mondo degli omosessuali e dell’uguaglianza di genere, come sta cambiando, evolvendo, e il nostro scopo è quello di trovare un modo di comunicare questo cambiamento, di documentarlo. Un progetto che celebra i luoghi dove il matrimonio gay è legale e accende i riflettori sugli oltre 170 Paesi dove ancora non lo è. A questa velocità raggiungeremo un riconoscimento globale del matrimonio gay nel 2142. Mancano 125 anni, volevamo provare ad accelerarlo“.
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