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Stranizza d’amuri, Beppe Fiorello porta al cinema il terribile Delitto di Giarre

40 anni fa due ragazzi morirono solo perché gay. Quel terribile omicidio/suicidio diventerà ora film con Beppe Fiorello per la prima volta regista.

giarre
2 min. di lettura

51enne celebre volto della tv nazionale, Giuseppe Fiorello, in arte Beppe, ha annunciato dalle pagine de LaRepubblica il suo imminente esordio alla regia. Una prima volta impegnativa, per il fratello minore di Rosario Fiorello, intenzionato a ricostruire un episodio che ha segnato la storia della comunità LGBT italiana.

Ho l’età giusta per debuttare, il set in estate, con un mio film. È ispirato a un fatto di cronaca: il suicidio o omicidio di due adolescenti siciliani alla fine degli anni Settanta. La storia dolorosa e poetica di due ragazzi che si volevano bene e camminavano mano nella mano con la meravigliosa incoscienza che ti regala l’amore. Penso alla loro purezza adolescenziale, che andava protetta, e quanto gli adulti sono spietati, anche verso i propri figli. Le cose non sono tanto cambiate rispetto alle coppie dello stesso sesso, penso al giovane che ha provocato la morte della sorella, per lui colpevole di amare un trans. Sarà anche un omaggio all’artista che ha firmato la colonna sonora della mia vita. Franco Battiato. Vorrei alcuni suoi brani, uno l’ho scelto per il titolo del film: “Stranizza d’amuri”.

Facile pensare al mai dimenticato ‘Delitto di Giarre‘, commesso nell’ottobre del 1980 in provincia di Catania. Il 25enne Giorgio Agatino Giammona e il 15enne Antonio Galatola furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola. Tutti li conoscevano in paese come «i ziti» (“i fidanzati”). Pochi giorni dopo il ritrovamento dei due corpi venne arrestato un nipote di Antonio, all’epoca dei fatti 12enne, Francesco Messina. Inizialmente, il ragazzino sostiene che i mandanti fossero proprio i due fidanzati, e che se non avesse sparato lo avrebbero ucciso. In un secondo interrogatorio, Messina raccontò di essere stato minacciato dai Carabinieri stessi: se non avesse confessato, avrebbero fatto arrestare il nonno.

Passati quasi 40 anni, il Delitto di Giarre rimane un mistero irrisolto. Sebbene non si sia mai arrivati all’individuazione di un  vero colpevole, le piste investigative portarono sempre al 13enne Messina, a quanto pare incaricato di uccidere i due dalle loro stesse famiglie, e pare con il benestare dei due giovani, convinti che non avrebbero mai potuto vivere serenamente la loro vita di coppia. Era l’Italia dei primi anni ’80, con l’opinione pubblica di fatto costretta a riconoscere l’esistenza di un problema di discriminazione contro gli omosessuali.

Un mese dopo quel brutale omicidio omofobo, a Palermo, da un’idea di Marco Bisceglia, Nichi Vendola, Massimo Milani e Gino Campanella, nacque il primo storico circolo Arcigay.

Una drammatica pagina di storia LGBT che arriverà ora al cinema.

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