Oggi, proprio in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, arriva in Italia il primo test fai da te che permetterà di sapere subito se si è stati contagiati o meno dal virus dell’HIV.
Il kit, distribuito dall’azienda Mylan, può essere acquistato in 2.800 farmacie italiane, formate ad hoc per la consulenza agli utenti. Si può utilizzare a casa propria e in pieno anonimato.
Il funzionamento del test è piuttosto semplice: si esegue una minuscola puntura sul polpastrello, si lasciano passare 15 minuti e si ottengono i risultati. Il test verrà venduto solo ai maggiorenni, senza bisogno di ricetta medica, al costo di 20 euro.
Un test che si annuncia come una vera e propria rivoluzione e che promette una serie di benefici – comodità, esito immediato, esecuzione a casa, ecc. Non tutti però sono così d’accordo con la sua immissione sul mercato.
Secondo Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per la malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, l’autotest potrebbe di fatto rivelarsi un’arma a doppio taglio: “Temo che spinga le persone a non ricorrere più ai test già offerti gratuitamente dal nostro Sistema sanitario. Una persona che scopre di essere sieropositiva non può gestire questa notizia da sola. Ha bisogno di ricevere le giuste informazioni e conoscere quindi tutte le opzioni che ha. La figura del medico in questo caso è fondamentale, e anche quando il test risulta negativo è comunque fondamentale che il paziente riceva le informazioni corrette per continuare a fare prevenzione”.
Io non drammatizzerei tanto: secondo me invece è una buona notizia. L'importante è aumentare la consapevolezza. Non mi piacciono i toni paternalistici per altro sempre controproducenti.
Nulla di più pericoloso. Oltre ai motivi scritti nell'articolo, c'è da sperare che sia il test di terza generazione, che evidenzia sia hiv 1 che 2, oltre all'antigene. I risultati dovrebbero essere confortati dal test clinico, oltre che dal test NAT in biologia molecolare. Viene usato come screening veloce in ospedale (la tecnica), ma basta un'anomalia procedurale per falsarlo, e manca soprattutto del supporto di esperti. Di sistemi per fare i test seri ci sono, meglio non affidarsi ad una finta privacy a scapito di sicurezza non certa al 100%.
Nulla di più pericoloso. Oltre ai motivi scritti nell'articolo, c'è da sperare che sia il test di terza generazione, che evidenzia sia hiv 1 che 2, oltre all'antigene. I risultati dovrebbero essere confortati dal test clinico, oltre che dal test NAT in biologia molecolare. Viene usato come screening veloce in ospedale (la tecnica), ma basta un'anomalia procedurale per falsarlo, e manca soprattutto del supporto di esperti. Di sistemi per fare i test seri ci sono, meglio non affidarsi ad una finta privacy a scapito di sicurezza non certa al 100%.