Da sempre “friendly”, in arrivo dal magico mondo dei musical e pop nell’anima, James Corden è andato incontro a non poche critiche per la sua partecipazione a The Prom di Ryan Murphy, dall’11 dicembre su Netflix. Uno sfavillante musical LGBT in cui Corden indossa gli abiti di un uomo ripudiato dai genitori perché omosessuale. Una rappresentazione particolarmente macchiettistica, quella portata in scena da Corden, dal 2012 felicemente sposato con Julia Carey nonché padre di 3 bimbi.
In tanti hanno storto la bocca contro la produzione, perché a loro dire è stata ‘offensiva’ l’interpretazione di James, eterosessuale nella vita di tutti i giorni che ha ceduto ad una rappresentazione ‘anni ’80’ dell’uomo gay al cinema. Erik Anderson, fondatore di AwardsWatch, ha descritto James come “il principale problema del film”, definendo la sua performance come “grossolana e offensiva, la peggior faccia gay da molto, molto tempo. Orribilmente brutto”. Zack Sharf, altro critico, ha elogiato la pellicola per poi attaccare l’attore, che a suo dire “si appoggia a stereotipi gay effeminati ogni volta che ne ha la possibilità”.
Intervistato sull’argomento, il divo non ha però fatto un passo indietro. Anzi. A Corden il suo Barry Glickman, star gay di Broadway in cuor suo disperata ricerca di un ricongiungimento famigliare, è piaciuto, tanto da definirsi “molto orgoglioso”.
Mi commuovo quando penso a quelle scene con la sua famiglia, se devo essere onesto. Sono scene importanti che portano avanti la storia e il personaggio. Come attore passi molto tempo, a livello personale, a pensare di voler dare qualcosa di più. Come se tu potessi andare un po’ più di profondità e volessi che qualcuno come Ryan venisse da te e ti lasciasse cadere una sceneggiatura tra le mani in questo modo. E poi dici, ‘Oh Dio, e se non sono in grado di fare queste cose?’. Ryan, sarò per sempre in debito con lui per come mi ha guidato come regista, come amico, come uomo gay. Farò sempre tesoro di quei giorni. Mi commuovo quando penso a come mi sentivo in quei giorni in cui eravamo solo Meryl [Streep] e io. Amo quelle scene e ne sono molto orgoglioso.
Corden ha poi voluto celebrare tutti gli amici gay che hanno “relazioni a distanza con le rispettive famiglie”, a causa dell’omofobia che troppo spesso si fa spazio anche in casa.“È tutta una questione di accettazione, non è mai troppo tardi per perdonare quelle cose che a un certo punto hai sentito fossero imperdonabili.”
Sul set del musical, qui da noi recensito in anteprima, anche una superba Meryl Streep, Nicole Kidman, Keegan-Michael Key, Andrew Rannells, Ariana DeBose, Kerry Washington e la debuttante Jo Ellen Pellman.
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