Prima che partiate con la classica domanda, vi spieghiamo chi è Luigi Giaretti
Chi è Luigi Giaretti
Luigi Giaretti è un designer di Milano, classe 1993, laureato in comunicazione e marketing alla Bocconi che, dopo aver lavorato nell’industria della moda in varie posizioni, ha fondato una casa di gioielli, LAG World.
La passione per i gioielli, ha dichiarato in un’intervista a L’Officiel, arriva da mamma: “Quando ero piccolo mi divertivo ad indossare i gioielli di mia mamma che è un’appassionata, e in qualche modo questo ha segnato il mio percorso. Conta che con il mio primo stipendio mi sono preso un fiore di Van Cleef & Arpels con 5 punti di diamanti.”
I suoi gioielli, genderless e made in Italy, sono indossati da Mattia Stanga, Giuseppe Gioffré e Michele Bravi, tra gli altri.
Ma Luigi Giaretti è anche un tik toker e, sebbene questa carriera sia arrivata in un secondo momento, è proprio l’attività da creator che sta rendendo famoso Giaretti. Con oltre mezzo milione di follower , Luigi è divenuto celebre per le sue opinioni sui trend del fashion, sugli outfit dei vip durante gli eventi più importanti, ed anche per il suo caratterino frizzante, unito a una certa avvenenza fisica ripetutamente esibita.
Phung Corradini e la sua accusa a Luigi Giaretti
Phung Corradini è invece un tiktoker più tipico, un ragazzo gay che si mostra ballando i trend, con buone quote di corpo in vista, volto fresco e contenuti molto standard.
E proprio lui, in un recente video, si è scagliato contro Luigi Giaretti, domandando ai follower “Come fate a seguire un morto di pesce come questo?”
Sottintendendo che Luigi non avrebbe nessun particolare titolo per suscitare così tanto interesse. Forse un po’ di invidia, o scarsa conoscenza del curriculum di Luigi? Il quale, al netto dei video in cui si diverte probabilmente anche esasperando alcune sue caratteristiche, è sicuramente qualcuno che ha saputa costruire una professionalità anche fuori da tik tok.
La risposta di Luigi Giaretti
Piccolo inciso: è legittimo domandarsi perché le persone seguano personaggi senza arte né parte, ed è certamente legittimo pensare che anche Luigi possa avere un successo immeritato. Ma è l’accusa ad essere stonata, tanto più tra ragazzi gay: perché accusare Luigi di essere uno che “muore” dalla voglia di sesso? Perché è questo il cuore dell’accusa, ed è sicuramente sgradevole e fuori luogo scagliarsi contro la persona, mentre sarebbe comprensibile criticare i suoi contenuti con cognizione di causa, ad esempio.
Ed ecco che Luigi, nel rispondere a Phung, ricorda i traguardi raggiunti e soprattutto ha gioco facile nell’evidenziare come sia proprio Phung a postare molti contenuti in cui mostra il suo corpo in modo puramente strumentale.
In tutta questa polemica tra nuovi personaggi emergenti sulla scena digitale colpisce il moralismo di fondo: che male ci sarebbe mai, nel caso, ad essere persone particolarmente amanti del sesso? Come si può disinvoltamente esibire corpo e ammiccamenti sexy e al contempo disquisire sulle persone “morte di pesce”?
Chi è senza TikTok scagli la prima pietra.
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