Libero ha colpito ancora, con l’ennesima prima pagina a dir poco discutibile. “Tiziano Ferro testimonial dell’Università Cattolica. Un gay per l’ateneo dei preti“, si legge sulla prima pagina sbarcata in edicola ieri, con un articolo ad hoc firmato da Giovanni Sallusti, nipote di Alessandro. D’altronde la mela, si sa, raramente cade lontana dall’albero. All’interno del quotidiano il bis: “Ferro testimonial della Cattolica: non c’è più religione”, come se l’omosessualità del cantante fosse qualcosa di evitabile, di non contemplabile, da censurare all’interno di un simile ateneo.
La Cattolica ha scelto il cantante di Latina come testimonial dell’open week iniziato giovedì 11 e che terminerà il 18 giugno. Ferro, giorni fa, si era detto orgoglioso di simile scelta: «Non conosco aspirazione che non abbia bisogno di investimento, di lavoro affinché si realizzi. Rimanete aperti, nutrite la vostra aspirazione, ascoltate prima di dire di sì o di no. Non legatevi a un titolo, a nessuna etichetta mentale, mantenete la testa aperta, ascoltate prima di dire di no, ma anche prima di dire di sì. La creatività arriva dai posti più impensati della testa, dell’anima e del mondo».
Dura la replica di Nicola Oddati, del Partito Democratico, che è andato all’attacco del quotidiano diretto da Vittorio Feltri e Pietro Senaldi: “Credono di essere pungenti, ironici. Ma sono in realtà bassi, bassissimi esempi di intolleranza. Rivolti per di più ad una brava persona, perché Tiziano ferro oltre ad essere un grande cantante è anche una bravissima persona. A lui un grande, grandissimo abbraccio. Sei un uomo straordinario“.
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