Qui si parla di Olimpiadi. Ma niente paura! Non troverete dati tecnici e puntigliosi commenti sportivi. Si vuol parlare di Olimpiadi perché, nonostante non siano quelle estive dove tra gare di atletica e di nuoto vediamo un sacco di bei fisici scolpiti e mezzi nudi, non possiamo non rilevare che sotto a queste tute da sci ci sono dei bei manzi! Ecco quindi una bella vetrina di macelleria…
Prima facciamo un passo indietro, a fine gennaio quando la fiamma olimpica è passata da Milano. Lì ad accompagnare il sacro fuoco si è vista anche la strana coppia composta da mister Eleganza, Giorgio Armani e il bel giocatore del Milan Andriy Shevchenko. Lo sguardo dello stilista mostrava la sua emozione… per la fiaccola o per l’essere vicino ad un grande giocatore?
Ma si aprano le danze! Partiamo con la sfilata dei belli della neve!
Primo a dover essere menzionato, almeno per un po’ di amor patrio, che fa tanto piacere a Carlo Azeglio e a Donna Franca, è l’unico oro che finora l’Italia ha conquistato: Armin Zoeggeler con lo slittino. Peraltro il 32enne campione interrogato in un’intervista su quanto si sentisse italiano ha risposto che si sente altoatesino più che tricolore. Questo tipico ragazzone di montagna, sano robusto, tutto neve e famiglia, lontano dalla vita mondana, ha conquistato un gradino più alto in ognuna delle sue olimpiadi precedenti; bronzo a Lillehammer nel 94, argento a Nagano nel 98 e oro a Salt Lake City nel 2002 e adesso a Torino. Proprio per la sua capacità di sbaragliare gli avversari viene soprannominato “Cannibale”.
Ci ha deluso sulla pista, ottenendo un misero e inaspettato quinto posto, ma non ci delude sotto altri aspetti Giorgio Rocca. 30 anni, da 27 sugli sci, è Carabiniere come Tomba ma è decisamente più riservato e meno mondano dell’Albertone nazionale anche se ultimamente si è lasciato un po’ prendere dalle luci della ribalta: ha sfilato sulle passerelle milanesi dell’alta moda per Laura Biagiotti ed è stato immortalato sulla copertina di Sport Week, Class e Max.
A stimolare i nostri interessi ormonali più che sportivi, è anche il bell’americano Chad Hedrick, vincitore della medaglia d’oro nei 5000 metri di pattinaggio di velocità nel primo giorno di giochi. Questo 29enne texano divide la sua carriera tra il pattinaggio sul ghiaccio e quello a rotelle riscuotendo in entrambi i campi molti successi. Per quanto riguarda il ghiaccio detiene il record mondiale nei 1500 e nei 10 000 metri e nella prossima settimana proverà a mantenerselo anche quest’anno a Torino. Sul suo sito alla sezione “Skates off” possiamo vedere Chad quando si toglie i pattini, “in borghese”. E si mostra in tutta la sua bellezza anche se le foto e i vestiti non sono per niente carini e originali… sembra un modello di Postalmarket, sezione uomo, prezzo sotto i 30 euro. Comunque a uno come lui si può perdonare anche questo!
Altro atleta che si merita la menzione d’onore nella galleria di opere d’arte naturali di Torino 2006 è Jeremy Bloom. Statunitense, classe 1982, Jeremy è sia giocatore di football americano che olimpionico di freestyle. Nel suo paese è una vera propria star e un sex symbol che riempie copertine di magazine e viene scelto come testimonial per varie pubblicità tra cui di intimo… chissà perché?!?
Ma forse chi merita la medaglia d’ora del più manzo di queste Olimpiadi invernali è un altro statunitense, Bode Miller. E’ il detentore della coppa del mondo di sci alpino ed è considerato il più forte nella sua disciplina anche se per ora ha deluso le aspettative: ha, infatti, inforcato nella prima manche dello slalom ed è stato squalificato dalla prova olimpica di combinata nonostante fosse in testa dopo la prova di libera. La sua storia personale è piuttosto bizzarra; nasce nel 1977 in un minuscolo paese del New Hampshire, i genitori sono due hippy che decidono di vivere con i quattro figli nei boschi della Easton Valley, in una capanna senza acqua corrente ed elettricità, a un chilometro dalla strada più vicina. Da buon figlio di “figli dei fiori” Bode ha imparato a seguire alla perfezione il motto “fate l’amore non fate la guerra” e quindi non ci pensa due volte quando c’è da portare nella sua camera qualche bella ragazza. Bode incomincia presto a praticare sport, forse spinto dall’indole selvaggia e dalla vicinanza con la natura. Tennis, calcio, perfino snowboard prima di arrivare allo sci in cui, peraltro, i suoi allenatori gli rimproverano la mancanza di eleganza specialmente per il baricentro troppo arretrato. Alle Olimpiadi di Salt Lake City, Miller ha vinto quattro ori, ai Mondiali due medaglie d’argento in gigante e combinata mentre in Coppa del Mondo è stato vicecampione nel 2003 e campione nel 2005.
Miller ha una personalità esuberante e un carattere eccentrico: è il più assiduo frequentatore di discoteche tra tutti gli atleti di Torino 2006, si rilassa bevendosi barili di birra, non dorme, non va neppure a vedere la pista, ma nessuno osa contestarlo; è così, prendere o lasciare. E’ un atleta talmente sui generis che recentemente in una intervista al “Time” ha dichiarato “Rimpiango i tempi in cui facevo un mucchio di errori, perché sbagliare ti dà la possibilità di esplorare i tuoi limiti, mentre vincere e battere gli altri non mi piace”. Insomma un ribelle, che comunque riesce quasi sempre a portare ottimi risultati a casa. E forse è per questo atteggiamento irriverente, per quella faccia da bastardello e per quei muscoli da paura che è giusto incoronarlo fin da ora il vero re di questi Giochi invernali 2006.
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di Gianni Nencini
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