Le persone transgender devono poter usare i bagni pubblici corrispondenti all’identità di genere che li rappresenta: è una delle linee guida elaborate dal governo indiano e diffuse nelle scorse ore.
Le linee guida generali, elaborate dal ministero che si occupa dei servizi igienici, sono state presentate di fronte ai lavoratori e alle autorità del Swaach Bharat Mission – Gramin, programma lanciato in India nel 2014 per sottolineare l’importanza ed estendere la copertura dei servizi igienici nel mondo.
Alle persone transessuali, che potranno liberamente entrare nel bagno corrispondente al genere che li rappresenta, anche il delicato compito di diffondere questo messaggio importante: alcuni, infatti, saranno reclutati a questo scopo. Si legge nel comunicato governativo: “Il loro supporto può essere utilissimo anche per rompere ogni stigma”.
Nel sud occidentale dell’India, precisamente nella regione di Tamil Nadu, verranno inoltre costruiti più bagni pubblici destinati a persone transessuali: a decretarlo l’Alta Corte di Madras, che ha ordinato al governo locale di concentrarne la realizzazione in zone dove vivono in grandi comunità.
Queste buone notizie seguono una sentenza storica della Corte Suprema indiana, risalente al 2014, in cui si riconosceva ufficialmente per la prima volta l’esistenza del terzo genere per i transessuali, in India chiamati “hijiras”, e la promozione di specifiche misure a sostegno (progetti di welfare dedicati, campagne informative ecc…).
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Trovo ridicola questa storia del “terzo genere”: i transessuali si identificano nel sesso opposto a quello biologico, non sono una cosa a parte…va beh, meglio di niente.