È entrata formalmente in Gran Bretagna in vigore la legge che sancisce la “riabilitazione giudiziaria” di migliaia di LGBT condannati per il loro orientamento sessuale.
Il provvedimento – ribattezzato ‘Turing Law‘ – era stato promesso già dal 2013, quando a ricevere questa sorta di “assoluzione postuma” era stato inizialmente solo Alan Turing, il noto matematico inglese, la cui storia è stata portata sul grande schermo dal film The Imitation Game.
Turing morì suicida a 41 anni, due anni dopo dopo essere stato processato – nel 1952 – per “comportamento indecente con un 19enne” e condannato alla castrazione chimica.
In Gran Bretagna l’omosessualità è per secoli è stata punita come un crimine: fino al 1967 in Inghilterra e Galles, ma soltanto nel 2001 l’età del consenso per gli omosessuali è stata abbassata a 16 anni, la stessa degli eterosessuali. In Scozia è stata reato fino al 1980, e in Irlanda del nord fino al 1982.
La Turing Law entrata ora in vigore riguarda potenzialmente da 49 mila a 60 mila uomini giudicati nel tempo colpevoli per comportamenti che non sono più reato e potrà essere invocata anche dagli eredi di chi nel frattempo non c’è più, con il diritto a ottenere la cancellazione delle sentenze di condanna.
Secondo lord John Sharkey, una delle personalità che più hanno fatto campagna per la legge, almeno 15 mila di loro sono ancora vivi.
La norma è valida a partire da oggi dopo essere stata inserita nel Policing and Crime Bill in seguito al cosiddetto Royal Assent. “Sono immensamente orgoglioso del fatto che la legga sia diventata realtà sotto questo governo. È un giorno veramente importante” ha detto il ministro Sam Gyimah, “abbiamo chiesto scusa anche se non potremo mai annullare il dolore causato“.
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Bene bravi ma ora qui ci vorrebbe la riabilitazione di Hillary Clinton e Tony Blair perché avendo osannato gente come Bernie Sanders e Corbyn ci siamo ritrovati come risultato di avere Boris Johnson, la May e Trump.