Unioni civili in Calabria, tra festeggiamenti e polemiche.
A Pizzo, provincia di Vibo Valentia, il 30 dicembre è stata celebrata dal sindaco Gianluca Callipo la prima unione civile del paese tra due ragazzi. A rito concluso, il sindaco ha pubblicato su Facebook un bellissimo post, in cui si dichiarava “orgoglio ed emozionato” per l’evento.
La pubblicazione dello scatto ha provocato dibattiti e polemiche nell’opposizione locale: Giorgio Caridà, esponente pizzitano di Forza Italia e “collaboratore del consigliere regionale Giuseppe Mangialavori“, come sottolinea il sindaco, ha pubblicato sui social un post contro l’evento, contraddistinto da insulti retrogradi e omofobi.
Il sindaco non ci sta, e replica con un post alle infamanti accuse dell’opposizione. “I diritti delle coppie gay sono ormai riconosciuti dalla Legge e nessun sindaco, comunque la pensi, può infrangere la Legge, che va sempre e comunque rispettata“, chiosa il sindaco. Che controbatte: “Se vuole cambiare le regole dovrebbe candidarsi al Parlamento e non al Comune di Pizzo, come invece pare sia intenzionato a fare. Intanto, grazie al suo fanatismo violento e intollerante, i pizzitani si stanno facendo un’idea precisa di chi siano i rappresentati locali di questo partito. Fortunatamente, aggiungerei. I bassifondi di Internet sono pieni di ‘webeti’, come dice Enrico Mentana che ha coniato questo neologismo, ma Pizzo merita molto di più“.
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ma nel 2017 ci sono ancora queste reazioni?????
Prima le protagoniste del programma ‘unione civile’ minacciate di morte, poi questo commento: penso che il problema non siano i
‘webeti’ ma che siano un certo tipo di persone e mi rammarica vedere che in italia sono ancora tanti, troppi…
Segnalo alla redazione che nell’ultimo libro di Carofiglio in cui si parla della storia della ‘ndrangheta la mafia calabrese nel suo propagarsi in Puglia viene raccontato esplicitamente come l’essere omosessuali vieta l’affiliazione alla associazione a delinquere. Se sei gay la mafia non ti vuole insomma. A Corsico nel milanese dove il sindaco locale dà patrocini a fiere organizzate da questa mafia calabrese e poi nega il matrimonio gay che dice essere “contro i suoi valori ” la cosa ci deve solo rendere orgogliosi. E così a Pizzo Calabro siamo orgogliosi di un sindaco così e di essere dalla parte della legge. Avere nemici così ed essere dalla parte della legalità e dello Stato che ora ci tutela anche come coppie gay è segno di orgoglio. Sappiamo di essere noi il bene e il giusto.
L’Italia purtroppo è un paese molto omofobo ma devo dire che al sud hanno una mentalità da terzo mondo rispetto al nord…e quando leggo ste cose in tutta sincerità mi vergogno di avere origini calabresi…