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Il giallo della votazione sulle unioni civili nel M5S

E' davvero cambiato in corso di votazione il quesito sottoposto alla base dei 5 Stelle?

Il giallo della votazione sulle unioni civili nel M5S - m5s stepchild base - Gay.it
2 min. di lettura

E’ il 28 ottobre 2014. Il popolo del Movimento 5 Stelle vota online sulle unioni civili. A presentare il quesito è il Senatore Alberto Airola, noto per essersi personalmente molto speso a favore del ddl Cirinnà, stepchild adoption:

Oggi vi si chiede di esprimervi su una specifica proposta di unioni civili che dovrà essere votata in commissione giustizia. E’ un testo sulle unioni e non sul matrimonio che in commissione ha seguito un altro iter. In pratica in commissione giustizia sono stati accorpati tutti i disegni di legge sul matrimonio da una parte e lo stesso è stato fatto per le proposte relative alle unioni di fatto. Il voto quindi è per adesso limitato alle questioni delle unioni che dobbiamo affrontare e non è una espressione sulle soluzioni ideali che dovremmo avere in merito.
Se credete che sia sacrosanto concedere dei diritti alle coppie di fatto votate sì, se credete che dovremmo avere il matrimonio egualitario vi consiglio di votare sì lo stesso perché questo sarà il primo passo per riconoscere comunque dei diritti alle coppie etero e gay (tenete presente che il testo sulle unioni garantisce molto le coppie al pari del matrimonio, salvo adozioni ex novo per le coppie omosessuali) Se siete contrari a qualsiasi diritto per le coppie di fatto votate No ma sappiate che in tutta Europa esistono istituti egualitari al matrimonio per coppie omosessuali o comunque il riconoscimento di diritti alle coppie di fatto. Buon voto.

Partecipano alla votazione 25.268 iscritti certificati. 21.360 votano sì, 3.908 votano no.

Peccato che, da una ricostruzione di Next Quotidiano, pare che il quesito sia stato cambiato in corso di votazione.

La differenza? Guarda caso proprio sulla stepchild: la frase tra parentesi, infatti, che viene tolta nel corso della votazione, recita “diritti e doveri della coppia equiparati al matrimonio, ma con l’esclusione della possibilità di adottare figli estranei alla coppia”. Ed è proprio la stepchild a dare la possibilità di adottare figli “non estranei” alla coppia, proprio perchè figli biologici di uno dei due partner.

Poco dopo, sempre sulla sua pagina Facebook, è lo stesso Airola a spiegare il “giallo” della scomparsa del testo tra virgolette:

1) il testo di legge in questione NON prevede adozioni per le coppie omosessuali, prevede solo la tutela di figli già presenti da precedenti unioni se minorenni (nel caso di morte del genitore biologico, il minore resta con il partner del genitore invece di finire in un istituto 2) la parentesi “scomparsa” nel testo del post sulla votazione è semplicemente perché è stato aggiunto il mio testo a chiarimento della domanda 3) le unioni si riferiscono sia a coppie etero che omosessuali 4) molti credono che si toglieranno dei diritti a qualcuno concedendoli alle coppie omosessuali io ritengo che questa sia una strumentalizzazione ideologica inaccettabile: chi uccide le famiglie non sono i diritti alle coppie gay ma le politiche economiche di questi disgraziati che hanno governato da decenni.

Da questa non piccola ambiguità dell’ottobre 2014 – che lasciò però uno spiraglio di incertezza sull’orientamento della base dei 5 Stelle sulla stepchild – si arriva ad oggi, con il via libera di Beppe Grillo alla libertà di coscienza proprio sulla stepchild e, di conseguenza, sul voto finale al testo del ddl Cirinnà, tanto da indurre uno dei volti noti dei 5 Stelle, Luigi di Maio, a rivedere ancora una volta la sua posizione.

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