Proprio nei giorni in cui si riaccende al consiglio comunale di Sassari la discussione sul registro delle unioni di fatto, Il Movimento Omosessuale Sardo ricomincia la sua campagna contro l’omofobia con l’affissione, sui muri della città, dei manifesti dal tema "Liberi di essere".
I manifesti ritraggono scene di vita quotidiana, senza voler destare scandalo né far discutere, ma solo riflettere sulla normalità del vissuto giornaliero di migliaia di coppie gay.
Nella precedente fase della campagna, il manifesto ritraeva l’abbraccio coinvolgente di due operai nel cantiere di Piazza Tola. Questa volta, a ricoprire i muri di Sassari saranno due uomini inteti a fare la spesa con un bambino a cavalcioni sulle spalle. E non solo gli scatti sono realizzati in luoghi di frequentazione quotidiana dei cittadini proprio per sottolineare la normalità delle scene rappresentate, ma le persone fotografate sono abitanti di Sassari che tutti conoscono che diventano, per l’occasione testimonial della campagna. In questo caso, Massimo Mele e Raoul Kafka sono davvero una coppia nella vita reale. Due persone comuni che raccontano la loro vita quotidiana fatta degki stessi gesti di tutte le altre coppie.
La campagna "Liberi di essere" è stata lanciata Mos con uno striscione che recitava "’Sì alla famiglia tradizionale, no alle coppie di fatto" e il centro destra cittadino si era scagliato contro l’iniziativa dell’associazione lgbt.
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