Tre anni fa il governo cileno ha riconosciuto le unioni civili, mentre nell’agosto del 2017 il Capo di Governo Michelle Bachelet aveva ufficialmente presentato una proposta di legge per legalizzare il matrimonio egualitario.
Peccato che il mandato della Bachelet sia arrivato a conclusione, lasciando strada al milionario conservatore Sebastián Piñera, che già aveva guidato il Paese tra il 2010 e 2014. Terzo uomo più ricco del Cile, Piñera ha battuto al ballottaggio il candidato del centrosinistra grazie anche all’alleanza con l’esponente di estrema destra nonché pinochettista, Josè Antonio Kast, che aveva preso l’8 per cento al primo turno.
Anche per questo motivo, probabilmente, il 68enne Piñera ha subito messo le cose in chiaro.
“Nessun impegno a portare avanti o a condurre una procedura ad hoc per quanto riguarda il matrimonio egualitario“.
Cecilia Pérez, Segretaria Generale, ha poi ribadito.
“Il matrimonio egualitario non è nel nostro programma”. “Saranno i parlamentari stessi a dover avere il consenso e a saper dialogare per poter portare a termine questo progetto“.
Non una chiusura totale, ma neanche una mano tesa nei confronti di chi si augurava che la legge potesse diventare presto realtà. Molto simile la situazione legata ai diritti transgender, con la Bachelet che aveva provato a implementare una legge sull’identità di genere, permettendo agli adulti transgender di cambiare legalmente nome e sesso senza un intervento chirurgico o un ordine del tribunale. Condurla in porto sarà ora assai complicato.
Tutto questo nel weekend in cui il Cile potrebbe vincere l’Oscar al miglior film straniero grazie a Una donna Fantastica, pellicola interpretata proprio da un’attrice transgender: la straordinaria Daniela Vega, prima donna trans a presentare un Oscar domenica notte.
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