Giornate di fuoco per Cristina d’Avena, che si è ritrovata al centro di un’accesa polemica sui social in cui si è vista definire dalla comunità LGBTQI+ come una ‘banderuola’, capace di volare dal Padova Pride Village al palco di uno dei partiti più fascisti e conservatori in circolazione.
Ma cosa è successo? Proviamo ad analizzare insieme le ultime 48 ore dell’artista!
Mercoledì 14 dicembre, Cristina ha annunciato di aver accettato l’invito del responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli di partecipare all’evento organizzato per celebrare i dieci anni di Fratelli d’Italia per “passare una serata in spensieratezza e allegria al ritmo di canzoni natalizie e sigle dei cartoni animati”.
Come ci si poteva immaginare, la polemica non si è fatta attendere e oltre ai suoi fan anche parecchi volti noti del mondo Queer si sono schierati contro l’artista. Tra i tanti spicca il nome di Gabriele Piazzioni, segretario generale dell’Arcigay nazionale, che ha dichiarato: “Molte persone rimarranno deluse, d’ora in poi ascolteremo le sue canzoni con orecchie diverse”.
Così, giovedì 15 dicembre, a poche ore dalla sua esibizione sul palco di Piazza del Popolo, Cristina D’Avena ha pubblicato un post su Instagram attraverso il quale ha voluto replicare all’accusa di simpatizzare con i fascisti: “Da quarant’anni canto in tutti i posti dove sono ben voluta e accolta. Nelle piazze dei paesi, nei palazzetti delle città, nei teatri, in televisione, nelle feste LGBTQ+ e anche alle Feste dell’Unità. Nei Pride e al Vaticano. E sempre e ovunque con tutto l’impegno e la gratitudine possibili“.
“Non mi schiero e non cambio pelle all’improvviso. Ho accolto un invito per cantare, non per militare sotto una bandiera […]. Ho sostenuto, e sempre sosterrò, i diritti civili e l’amore universale che dovrebbe essere alla base della crescita di ogni essere umano“. Parole che non hanno convinto la comunità LGBTQI+ che si è schierata, se è possibile anche in maniera più accesa, contro quella che fino a poche ore prima avevano considerato come un’icona.
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Per mettere a tacere una volta per tutte le polemiche, utilizzando una metafora calcistica, Cristina D’Avena si è salvata in calcio d’angolo pronunciando sul palco di Piazza del Popolo un discorso a favore dell’amore libero, prima di intonare una delle sue sigle più iconiche: Lady Oscar.
“Ovviamente voi conoscete la storia di Lady Oscar che è un inno all’amore universale, senza distinzioni. È per questo che io la devo cantare con voi per esprimere tutto perché l’amore è per tutti“, con queste parole l’icona LGBTQI+ ha invitato il suo pubblico a cantare con sé una delle canzoni simbolo della sua carriera, e non solo.
Insomma, tutto è bene quel che finisce bene anche se siamo certi che questa polemica non potrà chiudersi qua. Non ci resta solo che attendere per scoprire quale sarà il prossimo passo falso dell’artista bolognese che già lo scorso Novembre a Leggo aveva espresso il proprio apprezzamento nei confronti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
È successo: gonna rainbow, esibizione di Lady Oscar e messaggio sull’amore universale. Cristina D’Avena poco fa sul palco di FDI. Grande ✨❤️ pic.twitter.com/0jyIZ5dCIx
— fab (@Fab91) December 15, 2022
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