C’è il fervore e l’impudicizia del frutto che sta per maturare nel terzo volume di “Principesse azzurre” che Delia Vaccarello ha curato per i tipi di Mondadori. La letteratura lesbica messa al centro della composita ricerca della curatrice sembra ancora in fase di definizione; nel libro si presentano mille varianti della scrittura femminile, diverse per argomento, linguaggi, approccio e anche per qualità. Si accostano così esempi di scritture autoreferenziali, per le quali è lecito chiedersi quale sia la fruibilità per il lettore di sesso maschile, esperimenti di stile, diari intimi.
Delia Vaccarello ha evidentemente deciso di seguire la strada dell’accumulo; nelle sue selezioni presenta numerose autrici (sono ventidue in questo volume), molte delle quali già conosciute attraverso le precedenti edizioni di “Principesse azzurre”. Così l’immagine che se ne ricava è quanto mai articolata e risulta impossibile esprimere un giudizio complessivo.
Certo l’impressione è che la scrittura lesbica sia ancora in una fase di maturazione non compiuta; ci sono nel libro esempi – a dire il vero rari – che conquistano con la loro poeticità, l’abilità della scrittura, la forza dei temi trattati come Senza cielo, senza dubbio il miglior racconto del libro, in cui Marc De’ Pasquali riesce, usando un linguaggio leggero e sfumato di ironia, a raccontare la tragedia senza scampo di una ragazzina albanese clandestinamente portata in Italia e avviata alla prostituzione. Ma ci sono anche esempi di pessima letteratura come Ostaggi freschi di A. S. Laddor, la cui incapacità a scrivere in maniera comprensibile, che nel racconto si maschera con un linguaggio volutamente criptico e contorto, è evidente sin nella insulsa nota biografica con cui l’autrice si presenta in fondo al volume.
Delle ventidue autrici, la metà sono alla loro prima apparizione in “Principesse azzurre”; quindi accanto a nomi già noti come Barbara Alberti, Rosanna Fiocchetto, Margherita Giacobino, Lidia Ravera, Valeria Viganò, Sara Zanghì, e la stessa Delia Vaccarello, compaiono altre autrici più o meno note. Paola Presciuttini, autrice del fortunato “Non dire il mio nome”, si propone qui con un delicato monologo teatrale in cui Alice Toklas, compagna di una vita di Gertrude Stein, descrive all’amica scomparsa il dolore della mancanza. Gabriella Romano, autrice di imperdibili cortometraggi sull’omosessualità nella storia recente, è l’autrice di Acqua in cui svela con acutezza il risveglio ai sentimenti di una quarantenne mascolina e indurita dalle esperienze che si trova “costretta” ad assecondare gli entusiasmi di una ventenne conquistata per caso una sera in un locale e con cui condivide una domenica da ricordare. Infine una nota per le autrici alla loro prima pubblicazione: Clementina Guerra e Marzia Pacis scrivono a quattro mani un gradevole raccontino, Lapsus, sulla sventata crisi del loro ménage, mentre la trentenne Giulia Balzano unisce nel faticoso e cervellotico Ogni vertebra della tua schiena la sua passione per l’archeologia e l’amore per le donne.
Delia Vaccarello (a cura di)
Principesse Azzurre, vol. 3
Mondadori
350 pagine, 8.40 euro
Clicca qui per acquistare il libro su Cleptomania.it
Clicca qui per discutere di questo argomento nel forum Donne – Spazio libero.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.