Dua Lipa: “Omofobia e transfobia sono parenti della misoginia”

"La bellezza di un essere libero, vero e orgoglioso vi paralizza". La strepitosa intervista a Vogue Francia.

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L’omofobia e la transfobia sono parenti della misoginia. Lo ha dichiarato Dua Lipa in una lunga intervista a Vogue Francia, rilasciata al giornalista Arthur Dreyfus. Il magazine di moda ha contestualmente pubblicato nuovi, sensuali ritratti dell’artista, scattati dal fotografo di moda Mert Alas.

La star, di origini kosokovare, nata e cresciuta artisticamente a Londra, è una delle massime icone contemporanee della musica pop e della moda. La sua canzone “Dance the night” è una delle hit mondiali dell’estate, presente anche nel sondaggio di Gay.it: Vota i Tormentoni dell’Estate 2023 VOTA >

Amica di Donatella Versace, ma anche di Nicolas Di Felice – l’enfant prodige che ha ripreso in mano le redini della maison Courrèges – e di Giuliano Calza (intervista), mente creativa del marchio italiano GCDS, da sempre Dua Lipa affida la cura della propria immagine di moda a uno stylist italiano: Lorenzo Posocco. È Posocco che sceglie e compone i loog, insieme all’artista e alle case di moda chiamate a collaborare con la star.

La curiosità di Vogue Francia per la popostar affonda le sue radici – anche – nella relazione che Dua Lipa ha con il regista Romain Gavras (figlio dell’immenso Costa-Gavras). Per questo la nostra trascorre molto tempo a Parigi.

Pronta al suo terzo album, la popstar si è lasciata andare a una conversazione che lascia intendere quanto abbia le idee chiare sulla discografia, sui costumi dei nostri tempi e sulle grandi battaglie per i diritti civili, da combattere in tutto il mondo. Restano scolpite nella memoria le durissime parole che Dua Lipa ebbe contro il Qatar, per ciò che riguarda il rispetto dei diritti umani e civili (leggi qui > ).

L’omofobia e la transfobia sono parenti della misoginia. Molte persone, nel profondo, hanno semplicemente paura di se stesse. La libertà degli altri li costringe a fare i conti con qualcosa che li spaventa troppo per poterla esprimere. La bellezza di un essere libero, vero e orgoglioso li paralizza.
– Dua Lipa –

Di seguito alcuni passaggi dell’intervista, tradotti in italiano. La versione integrale in lingua inglese sul sito di Vogue Francia (consigliatissima).

 

Arthur Dreyfus: Siamo nel 2023. Dove eri dieci anni fa?

Dua Lipa: “Oh… Avevo 18 anni. Vivevo a Londra, una città che avevo lasciato tra gli 11 e i 18 anni per il Kosovo.”

Eri felice?

Molto. In quegli anni facevo tutto il possibile per farmi notare e sentire. Incontravo compositori e produttori, tutto postando canzoni online. E a 19 anni ho firmato il mio primo contratto.

Da dove proviene questa necessità di essere “vista e sentita”, per te?

I miei primi ricordi riguardano tutti la musica. È sempre stata una parte enorme della mia vita.

Non tutti gli amanti della musica vogliono esibirsi su un palco di fronte a un pubblico numeroso…

Non tutti gli amanti della musica vogliono esibirsi su un palco di fronte a migliaia di persone, è vero. Conosco molti musicisti che preferiscono restare nell’ombra. Per me, non lo so… Ho sempre amato esibirmi. Ballare, cantare, inventare coreografie nel cortile della scuola… Quando ero piccola, sognavo: “Sarebbe incredibile esibirsi su un palco vero…”

 

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Hai sempre avuto un pubblico o potevi ballare da sola?

Potevo ballare da sola. Ma quando i miei genitori invitavano amici, subito facevo una performance, e doveva essere piuttosto fastidioso perché entravo urlando: “Guardatemi tutti perché lo spettacolo sta per iniziare!”

(…)

Il tuo nome ci introduce alla parola “amore” in albanese. Ma quando lo sento, non posso fare a meno di sentire anche “doppiezza”…

[Dua sorride.] Certo… Il mio nome ha molte sfaccettature! C’è molta dualità in me… Ma è all’interno di questa dualità che trovo pace. E dove mi permetto di abbassare la mia fiducia quando sono a casa. È rinfrescante.

(…)

Si dice talvolta che la paura delle altezze sia la paura della morte. Sei d’accordo?

Non lo so. Cerco di sfruttare al massimo ogni momento. Non penso di aver paura della morte. È una parte della vita. E ho visto i miei genitori adattarsi a così tante cose, affrontare situazioni così complicate… Mi ha fatto interiorizzare un concetto di realtà.

L’adattabilità dei tuoi genitori è stata l’esperienza dell’immigrazione. Hanno dovuto cambiare lavoro, paesi… Da bambina ti sentivi diversa dagli altri?

SÌ! Il mio nome sottolineava immediatamente questa differenza. I miei sforzi per apparire normale non funzionavano, non appena mi presentavo, mi toccava sentire: “Oh, da dove viene? Cosa significa?” e a quel tempo nessuno mi chiedeva di fare lo spelling del mio nome (sconosciuto ndt). Da lì, si finiva per parlare di Kosovo, anche se nessuno sapeva dove fosse.

Torniamo alla musica. Quando eri (ancora) più giovane, amavi Madonna, Missy Elliott, Kylie Minogue e, ovviamente, Pink, tuo idolo. Oggi passi la tua vita incontrando e lavorando con alcuni di questi artisti. Ti impressionano ancora?

Incontrare queste persone straordinarie non smetterà mai di sembrare banale. Ogni mattina, ringrazio il cielo per questa vita folle.

(…)

Quando non ascolti musica pop moderna, cosa ascolti?

Ascolto Sting, che a papà piaceva molto, e tutte quelle voci con cui sono cresciuta: The Police, Stereophonics, Primal Scream, Pulp, Sades… E, naturalmente, David Bowie, Prince, Elton John… Amo anche la chanson française, la musica spagnola… Sono molto eclettica, in realtà.

(…)

È più difficile essere teenager oggi?

L’adolescenza e la pubertà saranno sempre difficili. Così tanti cambiamenti contemporaneamente, gli ormoni impazziti… Ma sì, è senza dubbio più difficile a causa dell’ossessione dei social media per un’immagine perfetta… e l’ansia che ne deriva. Quando penso ai miei anni da adolescente, non mi preoccupavo del mio aspetto o del trucco. Con le prime copertine che ho pubblicato su YouTube, non pensavo alla mia immagine.

(…)

Dopo #MeToo, pensi che le cose siano cambiate?

#MeToo o meno, è comunque spaventoso essere una donna e camminare da sola per strada di notte, sulla via di casa. Ho così tanti ricordi di momenti in cui tieni pronte le chiavi nella mano, o tieni stretta la borsa, o fai finta di parlare al telefono… Non so se questo cambierà mai.

Quindi, sei pessimista, come quando canti: “I ragazzi saranno ragazzi, ma le ragazze saranno donne.” (dalla canzone “Boys will be boys” ndt)

Sì e no, perché allo stesso tempo sento molta più solidarietà per ciò che le donne stanno vivendo. I ragazzi ora tendono a mettersi in ascolto molto di più. Magari hanno soltanto paura di essere accusati loro stessi un giorno, ma mi pare di poter dire che molte persone si rendono conto che queste sovrastrutture di dominazione sono in atto da sempre. E questa consapevolezza può cambiare le cose. Quindi penso che stiamo andando nella giusta direzione, ma c’è ancora molto lavoro da fare.

Esistono diversi tipi di femminismo. Il tuo è piuttosto aperto. Quando hai accompagnato Lizzo in un locale per spogliarellisti nel 2020, alcune persone ti hanno accusata di sostenere lo “sfruttamento delle donne”.

Ovviamente, sono contro qualsiasi tipo di sfruttamento. Ma vedo anche questa critica infinita a cui vengono sottoposte le scelte delle donne. È come navigare in un campo minato fin dall’inizio. Siamo accusate di essere troppo provocanti per qualsiasi cosa. Qualcuno pensa alle proprie esperienze prima di attaccare gli altri? Ecco, per me, è davvero importante rispettare le scelte delle donne, qualunque esse siano.

Le tue canzoni appaiono spesso nei lipsync di RuPaul’s Drag Race. È evidente che sei un’icona per la comunità LGBTQIA+. Oggi, la questione del genere suscita molta violenza.

L’omofobia e la transfobia sono parenti della misoginia. Molte persone, nel profondo, hanno semplicemente paura di se stesse. La libertà degli altri li costringe a fare i conti con qualcosa che sono troppo spaventati per esprimere. La bellezza di un essere libero, vero e orgoglioso li paralizza.

(…)

 

In copertina: a sinistra foto di Mert Alas per Vogue Francia – a destra candid shot di Dua Lipa: entrambe le immagini sono tratte dal profilo IG della star.

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