Domenica prenderà ufficialmente il via il mondiale di calcio più contestato di sempre, in Qatar, con l’Italia di Roberto Mancini ancora una volta a casa e il mondo a puntare il dito contro il Paese organizzatore, orgogliosamente omotransfobico. Nei giorni scorsi si è più volte parlato di Dua Lipa potenziale super ospite per la cerimonia di apertura insieme a Shakira, con la popstar che ha negato ufficialmente la sua presenza in Qatar tramite storia Instagram.
“Ho visto in giro che ci sono molte voci secondo le quali io dovrei esibirmi alla cerimonia di apertura dei mondiali in Qatar“, ha scritto la cantante. “No, io non mi esibirò e non sono stata coinvolta in nessuna negoziazione per la performance. Farò il tifo per l’Inghilterra da lontano e non vedo l’ora di visitare il Qatar quando avrà rispettato tutti gli impegni in materia di diritti umani che aveva preso quando ha vinto il diritto di ospitare la Coppa del Mondo”.
Una bordata di non poco conto al Paese qatariota, sempre più nell’occhio del ciclone. La scorsa settimana il suo ambasciatore ha definito l’omosessualità un “danno mentale”, suscitando sconcerto internazionale e l’incredibile sostegno della curva della Lazio. La FIFA ha vietato alla Danimarca di indossare una t-shirt in allenamento a sostegno dei diritti umani, come denunciato pubblicamente dal direttore generale della Federcalcio danese Jakob Jansen: “Oggi abbiamo ricevuto un messaggio dalla Fifa. Le magliette da allenamento con cui i nostri giocatori si sarebbero allenati, dove ci sarebbe scritto ‘diritti umani per tutti’, sono state respinte per motivi tecnici, il che è deplorevole. Riteniamo che il messaggio ‘diritti umani per tutti’ sia universale e non un appello politico, ma qualcosa che tutti possono sostenere“.
Amnesty International ha duramente reagito: “Non capiamo perché la Fifa respinga questa importante iniziativa della Federcalcio danese”. La maglietta, realizzata dallo sponsor tecnico Hummel, era semplicemente di colore nero senza alcuna scritta, a tutela dei diritti umani. Per la realizzazione degli stadi di Qatar 2022 sono morti più 6500 lavoratori provenienti da India, Pakistan, Nepal, Sri Lanka e Bangladesh, secondo il The Guardian.
Nel frattempo una decina di capitani scenderanno in campo con le fasce rainbow OneLove contro l’omotransfobia, mentre Pantone ha ideato una bandiera arcobaleno bianca, con i colori trasformati in codici, in modo da non andare incontro a censure qatariote di alcun tipo.
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