ROMA – «Le donne, a volte, non si sentono libere di parlare, di scrivere, di vivere l’amore. E quindi, quando viene dato loro l’occasione di farlo, letteralmente esplodono. Prima con timidezza, poi veramente con sensualità inaudita. Ho letto poesie splendide, semplici, tenere, ardite, ingenue. Ma ho letto soprattutto l’amore». Monica Maggi sprizza entusiasmo per il risultato della sua iniziativa. Pochi mesi fa aveva lanciato sul sito internet www.lietocolle.com un bando di concorso riservato a poesie erotiche femminili. Nel giro di soli sette mesi 400 donne da tutta Italia (ma quasi il 70% vengono dal sud) hanno inviato 1200 poesie. Di queste Monica ne ha selezionate 99 che sono state raccolte nel volume “Ti bacio in bocca” presentato ieri a Roma, alla libreria Mondadori Trevi.
Non si tratta solo di poesie erotiche lesbiche, ma non mancano splendidi versi dedicati all’amore omosessuale.
Monica, chi sono le donne che hanno inviato le loro opere?
Sono donne tecnologizzate: impiegate, libere professioniste, studentesse, ma anche casalinghe che consultano siti, si informano, utilizzano il pc quale nuovo alleato per spaziare nel mondo della cultura e della scrittura. Sembra che le donne non aspettassero altro che essere chiamate a parlare d’amore e di sensualità. Alcune, nella mail di accompagnamento dei testi, hanno colto un’ulteriore opportunità per raccontare di sé oltre, e più profondamente di quanto richiesto. Mi hanno commosso ed emozionato i loro segreti, le loro speranze e le loro pene d’amore e mi sono sentita fiduciaria e responsabile: mi è stata data la grande responsabilità di riportare le emozioni d’amore. E di questo non smetterò mai di ringraziare tutte coloro che mi hanno donato gemme così uniche e preziose.
Qual è il ritratto della donna che mediamente ha partecipato?
L’età media delle autrici è 40 anni, anche se non sono mancate le voci giovanissime e quelle molto mature. E il maggiore apporto, in ordine ai contributi, proviene dal Sud Italia, nonostante sul sito, dopo qualche mese dalla pubblicazione del bando, si sia voluto lanciare una sorta di sfida richiamando l’attenzione delle autrici “nordiche”. Rispetto alle capacità letterarie, ci sono tutti i generi: donne professioniste della scrittura, esordienti o con nessun precedente creativo poetico.
Come parlano d’amore le donne?
Le donne hanno la necessità di parlare d’amore, e lo fanno con pudore, con tenerezza, con forza, con sfacciataggine. Insomma, lo fanno con tutte le sfumature possibili. Le donne cantano l’amore. Ecco, ho avuto l’impressione di un canto corale sull’amore. E di certo, le donne amano, tanto, con tenacia e disperazione, con fantasia e tristezza, con la consapevolezza che è sempre un’impresa ardua.
Parliamo delle poesie a sfondo lesbico; quali sono le differenze che hai notato?
Le poesie erotiche di donne per donne sono almeno il 70 per cento delle inviate e il 50 per cento di quelle selezionate. La differenza sta nel fatto che sono decisamente più corporee, carnali, fisiche di quelle di donne per uomini. Mi sembra che le donne lesbiche si neghino l’autorizzazione al piacere (normalmente), mentre si sentono libere di “gridarlo” in una poesia. Che, per tradizione, concede licenze e non ha steccati. Nello scrivere erotico, usano immagini, a volte anche crude, ma sempre colorate e vive. Così, quando accettano di descrivere il piacere, ne hanno una percezione voluttuosa e mai colpevolizzante. Forse perchè le donne lesbiche, durante i momenti di piacere, hanno ben presente la fisicità propria e della compagna del momento.
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