Lo scorso 16 Marzo la Francia ha stabilito un nuovo decreto per i donatori di sangue: nel questionario non sarà più necessario fare alcuna specifica sull’orientamento sessuale o il sesso dei partner avuti, e gli uomini che hanno fatto sesso con altri uomini non dovranno più dimostrare di aver seguito quattro mesi di astinenza dai rapporti prima della donazione. Scrive su Twitter il Ministro della solidarietà e della salute, Olivier Véran: “Stiamo ponendo fine ad una diseguaglianza che non può essere più giustificata”.
Dès le 16 mars, tous les français, quelles que soient leurs orientations sexuelles, pourront donner leur sang !
Nous mettons fin à une inégalité qui n’était plus justifiée. #DonDeSang🩸 pic.twitter.com/wjnd1ylqt1— Olivier Véran (@olivierveran) January 11, 2022
Negli anni Ottanta, dopo l’esplosione di contagi di HIV, le normative per le donazioni divennero più ferree e precise per i soggetti considerati “più a rischio”, alimentando l’estrema stigmatizzazione verso il virus e le persone LGBTQIA+. Nel 1983 la Francia vietò la donazione a qualunque uomo avesse avuto rapporti omosessuali (normativa ancora attiva oggi in paesi come Slovenia, Turchia, o Romania), abolito solo nel 2016, estendendo la possibilità a chiunque indipendentemente dall’orientamento o la natura dei rapporti.
Al contempo gli uomini gay dovevano comunque seguire un iter differente: le persone eterosessuali dovevano attenersi ad un protocollo simile solo se avevano avuto rapporti con più partner e le donne lesbiche non venivano minimamente contemplate. Pur rispettando il periodo di astinenza (passato da dodici mesi a quattro), il regolamento riguardava anche uomini gay in una relazione stabile, sottolineando una discriminazione identificata con una specifica categoria.
Dagli anni Novanta in poi il numero di contagio da HIV è diminuito drasticamente, ancor più attraverso trasfusioni (all’epoca si rilevava una donazione sieropositiva su 310mila, oggi con una probabilità quaranta volte inferiore). Lo scorso 2 Agosto 2021 il Parlamento francese ha recuperato il disegno di legge sottolineando che non può esserci “una disparità di trattamento” nella selezione dei donatori. Come specifica Jerome Salomon, direttore generale della sanità francese, il nuovo questionario sarà lo stesso per chiunque, sostituendo la voce “orientamento sessuale” con “pratiche sessuali”, concentrandosi su chi ha avuto rapporti con più partner o fatto sesso sotto l’utilizzo di droghe (iter uguale anche per persone eterosessuali). Un aggiornamento che Salomon considera “un grande passo avanti per il sociale”.
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