Continua l’indagine di Gay.it sulla ricerca del concorrente omosessuale da parte degli autori del Grande Fratello. Dopo l’intervista pubblicata ieri sulle nostre pagine, infatti, abbiamo chiesto conferma ad alcuni gestori dei locali gay se davvero la redazione del programma si fosse rivolta a loro per la ricerca di inquilini gay da piazzare nell’edizione del Grande Fratello.
I dettagli sulla caccia al concorrente gay ce li spiega Imma Battaglia, organizzatrice del Gay Village, che ha confermato le richieste degli autori Endemol. Sono stata contattata da un caster della Endemol – spiega Battaglia – perché la volontà, mi aveva spiegato, era quella di far entrare nella casa un concorrente gay».
«In realtà, la prima richiesta è stata perché segnalassi addirittura una coppia di ragazzi felicemente fidanzati». La ricerca, però, era mirata a soggetti particolarmente maschili, come spiega l’organizzatrice del Gay Village e presidente dell’associazione romana Di’Gay Project. «Mi hanno chiesto di passare alcuni contatti di coppie gay che però dovevano essere in un certo modo. L’intenzione era quella di far entrare i due ragazzi ma senza rivelare a nessuno la loro storia d’amore». Solo dopo essere entrati nella casa i due avrebbero dovuto fare il coming out con gli altri concorrenti. «L’idea mi sembrava molto bella. Volevano che la coppia si rivelasse agli altri spontaneamente, quando nessuno se lo aspettava, magari davanti a una spaghettata», spiega Battaglia.
Omosessuali abbastanza visibili da comparire in tv, dunque, ma anche abbastanza discrete da poter nascondere a oltranza la loro storia. Il meccanismo del coming out a sorpresa sarebbe stato lo stesso che ha coinvolto il concorrente transessuale "ftm", Gabriele, che ha rivelato la sua storia particolare agli altri inquilini solo dopo una settimana dal suo ingresso, in modo da aumentare lo stupore generale. «Ho segnalato una decina di persone – continua Imma Battaglia – , fra cui anche qualche coppia. So che il provino, alla fine, lo hanno fatto solo in quattro. Sapevo che uno di loro aveva anche ottime chances tanto è vero che è riuscito ad arrivare fino alla penultima selezione».
Stessa richiesta ai locali di Torre del Lago. «Ci hanno chiesto di segnalargli alcune coppie di ragazzi», dice Christian Panicucci, gestore del Mamamia. «Gliene abbiamo seganalate tre ma solo una di loro è andata alle selezioni».
Matteo Giorgi, direttore del magazine Cassero e reponsabile staff dell’omonimo locale di Bologna dice di aver segnalto coppie di ragazzi. «Ho capito che stavano cercando soprattutto coppie – dice Giorgi -, per questo abbiamo erano interessati anche a me e al mio ragazzo. Poi però abbiamo rinunciato, anche perché l’impegno sarebbe stato quello di recarsi subito, il giorno dopo, a Ferrara per i colloqui».
Invece Maicol ha sbaragliato tutti, salvo poi rivelare solo dentro la casa di essere transgender. La parola fine, però, non può ancora essere scritta. La metà dei concorrenti deve ancora entrare e probabilmente, fra di loro, si cela una coppia in grado di fare un coming out stupefacente. Magari quelli segnalati da qualche locale gay.
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