58enne figlio del leggendario Vittorio Gassman e di Juliette Mayniel, Alessandro Gassman si prepara al ritorno su Rai1 negli abiti di Dante con la seconda stagione di Un Professore, dal 16 novembre in prime time per sei giovedì consecutivi.
Il suo è un professore di Filosofia affascinante e fuori dagli schemi, che ama il suo lavoro e i suoi studenti. Quando si tratta di loro non si tira mai indietro e proprio per questo è ormai una presenza imprescindibile per i ragazzi della 4^ B, tra cui anche suo figlio Simone, ragazzo dichiaratamente queer interpretato da Nicolas Maupas. Se come professore Dante è un fenomeno, in amore ha ancora tanto da imparare. In questa nuova stagione la sua relazione con Anita (Claudia Pandolfi) sarà messa alla prova da una scomoda convivenza a tre con l’ex moglie Floriana e dall’arrivo di una persona del passato di Anita, Nicola. Come se non bastasse, Dante si ritroverà a fare i conti con una drammatica novità che metterà in crisi tutte le sue certezze…
Nel corso del lancio Rai di un Professore 2 abbiamo avuto la possibilità di porre alcune domande ad Alessandro (insieme a Damiano Gavino e Nicolas Maupas), vincitore nel corso degli anni di un David di Donatello come miglior attore non protagonista e di 3 Nastri d’Argento, chiedendo lui un’opinione sull’importanza eventuale nel raccontare storie d’amore queer con famiglie arcobaleno anche sulla tv generalista.
“Credo sia molto importante perché è una realtà che fa parte della nostra società, come tutte quelle che vengono definite “diversità”. Ma a mio avviso le diversità non esistono, perché siamo tutti completamente diversi l’uno dall’altro. Poco ha a che fare con la nostra sessualità, l’orientamento politico, la religione. Siamo tutti meravigliosamente diversi ed è per questo che siamo attratti gli uni dagli altri”.
Nel 1997, come dimenticarlo, Alessandro Gassman fu splendido protagonista di Il Bagno Turco di Ferzan Ozpetek. Leggenda narra, e Gassman ce l’ha confermato, che furono diversi i no ricevuti dal regista da parte di attori nostrani, impauriti dall’idea di poter interpretare un personaggio gay al cinema.
“Confermo, molti prima di me rifiutarono. Mal per loro perché per me fu l’inizio di una rinascita come attore, di una ripartenza e di un’attenzione nei miei confronti da parte della critica in un film bellissimo, un piccolo film con un grande cuore dove l’omosessualità veniva vissuta in totale naturalezza. E all’epoca era abbastanza nuovo, soprattutto per il nostro Paese, non all’estero dove sappiamo come queste tematiche vengano affrontate da sempre con enorme normalità. È un film che ricordo con grande affetto, che ogni tanto rivedo perché ero molto giovane e Ferzan si presentò in un modo straordinario”.
Anche nella 2a stagione di Un Professore, come nella prima, verrà trattato il tema dell’omobitransfobia, ha ribadito Gassman, a cui abbiamo domandato cosa vorrebbe dire a tutti quei politici nostrani, ministra per le pari opportunità Eugenia Roccella in testa, secondo cui nel nostro Paese non c’è omobitransfobia:
“Dico loro di tornare in Italia per vedere con i loro occhi che invece esiste”.
Ricordiamo che Alessandro Gassman, nel pieno del dibattito sul DDL Zan, si spese pubblicamente a difesa del disegno di legge contro l’omobitransfobia, poi cestinato al Senato da un parlamento ancora una volta indecente.
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