“IN&OUT”, al via il festival gay di Nizza che raddoppia a Cannes

Ha inizio la VI edizione in Costa Azzurra: il meglio del cinema lgbt, dibattiti, feste

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Nizza la bella è sempre più bella. E gay. Mentre i locali lgbt si riproducono a vista d’occhio (il nuovo bar B*tch a due passi dalla Cattedrale, l’intrigante sex club “Cockring” con grande e bizzarra zona multidoccia-watergames e da maggio l’immenso “Le 7″, ex sauna in rue Foncet: disco, bar e cruising area), oggi parte la sesta edizione del festival gay ‘”IN&OUT” (24 aprile – 3 maggio) che ‘raddoppia’ il primo e il due maggio con proiezioni nel cinema Les Arcades di Cannes. Una formula vincente, quella ideata dall’ottimo direttore Benoît Arnulf, in grado di coniugare il meglio del cinema lgbt mondiale con dibattiti, mostre e feste/cocktail che non sono un semplice corollario ma integrano le visioni attraverso intelligenti détour d’approfondimento che fanno davvero ‘comunità’. Il sottotitolo “‘Je t’aime moi non plus” vuol essere un avvertimento al problema dell’omofobia tutt’altro che superato anche nella civilissima Francia dove i matrimoni gay sono legali da un anno: “Nonostante l’evoluzione dei diritti – spiega Arnulf – l’omofobia è ben lontana dall’aver deposto le armi, e molti film della nostra selezione testimoniano queste violenze, di cui sono vittima in particolare i più giovani. Una violenza di cui anche le persone sieropositive sono bersaglio”.

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“L’interesse del pubblico per questo festival non ha smesso di rinforzarsi – spiega l’illuminato sindaco di Nizza, Christian Estrosi -. La ricchezza, l’eclettismo della programmazione permetteranno di affrontare molti temi anche quest’anno. Questo festival fornisce anche l’occasione di interessanti dibattiti e appassionati incontri con artisti e cineasti. Ancora una volta “IN&OUT”, caratterizzato da uno spirito d’apertura, permetterà di approfondire la riflessione, di confrontare le idee nel reciproco rispetto delle convinzioni di ciascuno”.

È grande l’attesa per il tedesco ‘Free Fall’ di Stephan Lacant che apre le danze alle 19 nell’elegante auditorium del Mamac, lo splendido museo d’arte contemporanea che sembra coronare con le sue architetture sinuose il lussureggiante spazio verde dell’incantevole Promenade du Paillon. Si annunciano palpiti fiammeggianti per la fulminante storia d’amore che non osa dire il suo nome tra il poliziotto Marc che aspetta un figlio da sua moglie e il nuovo collega Kay destinato a sconvolgergli la vita. Segue l’opening party nello stiloso loft-style con terrazza ‘C’Factory’ nella prospicente Place Yves Klein. Ineludibile, anche se ci si aspettava di più, la veterocomedy “Gerontophilia” di Bruce Labruce, in cartellone giovedì alle 19 nel cannense Les Arcades, mentre dopo il necessario dramma americano “Test” ambientato nella San Francisco del 1985 in piena epidemia Aids, mercoledì 30 al cinema Mercury, è previsto un dibattito sul tema della prevenzione con possibilità di test rapido in un autobus allocato in piazza Garibaldi dalle 14 alle 18.

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Da non perdere l’intenso “Eastern Boys” visto a Venezia, l’esotico brasiliano “Praia do futuro” e il thriller israeliano “La dune” diretto da Yossi Aviram con un cast da leccarsi i baffi: il maestro Niels Arestrup, l’eclettico Guy Marchand e l’antimonico Lior Ashkenazi. Un ispettore di origini israeliane, specializzato in persone scomparse, indaga sul caso di un ragazzo muto trovato incosciente sulla spiaggia deserta di un piccolo villaggio della costa atlantica. Da Cannes (dell’anno scorso) a Nizza arrivano il seducente “Ligne d’Eau” (“Floating Skyscrapers”) e l’intimista ‘Hawaii’ che avevamo recensito dalla Croisette.

Per le ragazze ecco l’insolito dramma statunitense “Concussion” sulla mamma che si scopre lesbica dopo essere stata colpita da una palla da baseball (sarà anche al Festival Gay di Torino) e l’adolescenziale australiano “Submerge” di Sophie O’Connor sul mondo delle nuotatrici professioniste. Infine un omaggio all’incarnazione del camp, l’immortale Divine, e a Derek Jarman con la proiezione di “Sebastiane” seguito dal cineconcerto “In The Shadow of Derek Jarman” tenuto dall’elettroduo Les Dupont formato da Didier Blasco e Louis-Frédéric Apostoly.

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Molto interessante il programma di corti con l’integrale di Antonio Da Silva, un mix focus sul Portogallo e il panoramico “‘Short En Queer”. Si chiude alla grande sabato 3 maggio con l’esilarante “Chi ha paura di Vagina Wolf?” di Anna Margarita Albelo sempre al Mamac. Tra gli ospiti Antony Hickling, Manuel Blanc, Tina Fichter, João Ferreira, João Pedro Rodrigues e João Pedro Da Mata. Da non perdere le esposizioni fotografiche di Nir Arieli e Randa Mirza nonché la lettura dedicata alla grande intellettuale femminista Monique Wittig (1935-2003) con accompagnamento del violoncellista Pierre Bauchet nella fornita libreria Vigna gestita da un’amatissima coppia di ragazze lesbiche.

Feste in tutti i locali: un ballo gaylesbico venerdì 25 aprile al Fard, serata Divine sabato 26 al rutilante Glam, night Daddies domenica nel simpatico Malabar, cocktail privilège lunedì e martedì nella raffinata Villa Arson in collina, evento “Coming Out” al Court Circuit giovedì primo maggio e altre proposte al New Barbarella cannense. Chi più ne ha più ne metta. Si chiude sabato 3 maggio coll’extraparty “Dedans-Dehors” al Bar B*tch.
Imperdibile.

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