Passano gli anni, ma Lady D non invecchia mai. Tra l’arrivo della quinta stagione di The Crown (qui potete leggere la nostra recensione) e l’uscita di Spencer l’anno scorso, la principessa di Wales continua a popolare l’immaginario collettivo, tra vecchie e nuove generazioni. Ancor più, tra il pubblico queer Diana rimane un’icona di riferimento, una fiera alleata sin dagli anni Novanta e simbolo di ribellione e resilienza. Linus Karp ha scelto di spingere l’asticella ancora più in alto: nella sua piece teatrale Diana: The Untold and Untrue Story, in tour nel Regno Unito fino al prossimo Aprile 2023, il regista e attore interpreta e re-immagina la storia della principessa più famosa del mondo in un tripudio di gioia e orgoglio queer con zero interesse per l’accuratezza storica.
“Se volete uno spettacolo serio e cinematografico guardatevi The Crown” dichiara il regista a Pink News, spiegando che la sua Diana è la Lady D che il pubblico LGBTQIA+ avrebbe voluto, potenziando e amplificando la sua attività filantropa in un universo parallelo surreale e fieramente sregolato. Karp racconta una storia che conosciamo tutt* molto bene, ma rimescolando gli eventi come “avremmo voluto” rispetto alla realtà dei fatti. Il regista sottolinea che se Diana fosse viva oggi, sarebbe a tutti gli effetti una dichiarata alleata LGBTQIA+: “Quando strinse le mani e abbracciò i malati di ADIS, in un’epoca in cui tutto questo non era visto, cambiò la visione pubblica su queste cose” spiega il regista, evidenziando come ai giorni nostri Lady D si batterebbe senz’altro per i diritti delle persone transgender e tutte le altre categorie marginalizzate: “Alcune persone potrebbero percepirlo come super controverso, ma Diana sceglierebbe di fare la costa giusta e non quello che gli altri si aspettano da lei”.
Ma Karp ci tiene a sottolineare che il suo show è un’opera di pura fantasia e una celebrazione della gioia queer, che nonostante la natura esagerata e spudoratamente camp, ha l’obiettivo di onorare ancora di più l’icona, cogliendo le mille sfumature e angolazioni ben note al grande pubblico, dalla solitudine alla ribellione alla vendetta, attraverso uno sguardo nuovo: “Penso che sia piuttosto liberatorio non basarsi solo sulla verità, perché significa che puoi andare ovunque vuoi andare e che non ci sono limiti. È una storia estremamente pro-Diana. Lei è l’eroina”. Ancor più Karp ci tiene a creare uno spazio che permetta al pubblico queer di liberarsi, unirsi e divertirsi collettivamente in un tripudio di gioia e orgoglio, celebrando tutt* insieme un’icona ancora oggi intramontabile.
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