ALATO: VESTIRE GIOVANE

Una giovane firma di t-shirt aperta ai gay.

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E’ giovane, spigliata, dalla prorompente simpatia, e ha tante ottime idee per la testa. Fa parte della nuova generazione degli imprenditori italiani, informali, aperti, giovanili, capaci di aprire la mente verso tutte le frontiere, non ultima quella del mercato gay.

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E’ Valentina Giulianelli, titolare della Alato, la nuova marca di t-shirt che invaderà i vostri negozi di fiducia a partire da settembre. E si può scommettere che sarà un’invasione che non passerà inosservata: le idee che sono dietro le maglie della Alato sono forti, innovative ma anche molto fashion, capaci di piacere ai giovanissimi ma anche a chi ama la ricercatezza nel vestire. In poche parole, guai a chiamarle semplici t-shirt! Sono veri oggetti d’abbigliamento di culto, capi per comunicare e per divertirsi, come ci spiega la stessa Valentina Giulianelli.

Qual è la filosofia che sta dietro l’Alato?

La filosofia è in parte contenuta nel nome: "Alato" ricorda l’idea della libertà del volare, di raggiungere nuovi orizzonti, riguarda quelle persone che da un certo punto di vista non crescono. Possiamo dire che ci rifacciamo alla filosofia della sindrome di Peter Pan (ride). Insomma, la nostra filosofia è quella di fare moda, ma divertendoci.

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I disegni che abbiamo creato li potete vedere. Ma oltre a quelli, abbiamo pensato, per il futuro, a t-shirt per giocare, per divertirsi, t-shirt con delle penne dentro per scrivere, o con magneti per giocare a tris sulla felpa. Io, con la collaborazione della mia stilista Chiara Acquarelli, avevo l’intenzione di fare un prodotto particolare, un regalo comunicativo, e anche di culto, ma comunque fashion, per avvicinarsi in questo modo a quello che è il mondo dell’abbigliamento e del glamour..

Raccontaci un po’ la storia della tua idea.

Mi sono laureata lo scorso anno in Economia Aziendale a Bologna e ho deciso di intraprendere questa strada perché mio padre è il distributore della Fruit of the Loom, il primo in Europa. Ho avuto l’idea di fare un prodotto fresco e giovane, da inserire in un contesto diverso da quello dell’abbigliamento in sé, farlo diventare più un oggetto di culto, un gadget, una maniera per comunicare, utilizzando sempre le t-shirt della Fruit of the Loom, con la loro qualità e l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Dopo di che, mi sono agganciata a uno studio grafico di Treviso, la No-Comment Advertising, che mi ha curato tutta la ricerca dell’immagine e del nome, che è nato da una mia idea.

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Da questa idea, loro mi hanno curato il logo, il packaging, il labelling, e tutto il contorno. Ho un socio che si occupa della rete commerciale e che ha curato la rete vendita: per ora abbiamo sette agenti per tutta l’Italia, dal Piemonte alla Sardegna, che stanno solo valutando il mercato, perché la collezione esce a settembre.

Siete tutti così giovani, in azienda?

Io, che sono proprietaria dell’azienda, ho 25 anni, il mio direttore commerciale ne ha 45, e fa questo lavoro da 25 anni, quindi dà il supporto dell’esperienza. Io, poi, avendo alle spalle l’azienda di mio padre, ricavo quegli elementi di esperienza che tuttora non potrei avere. Anche lo studio grafico è da molti ani in questo campo. Le più giovani siamo io e la stilista, anche perché nel nostro lavoro l’impulsività e la creatività sono caratterizzanti; non che gli over 30 non ne siano dotati, ma sai, probabilmentee in più noi abbiamo la sfacciataggine…(ride)

Quindi, fino a settembre solo anticipazioni?

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Sì, apriremo con la stagione 2001-2002. Ma fino ad allora non staremo con la mani in mano: abbiamo pensato di cominciare a presentare il prodotto in molti modi. Con un’agenzia di comunicazione di Milano stiamo curando già da ora alcuni eventi su Milano; a settembre ci sarà la festa di presentazione del prodotto al Casablanca, con 150 ospiti che saranno soprattutto VIP; abbiamo alcuni contatti per il testimonial, che per ora non possiamo nominare. Sarò presente al Fitness in piazza a Milano: ho già fatto anche il festival del fitness qui a Rimini. Ho fatto una sponsorizzazione anche per l’Hollywood, il locale di Milano più frequentato, che durante l’estate apre locali anche a Forte dei Marmi, Porto Cervo, Formentera. All’inaugurazione dell’Hollywood del 9 settembre, poi, avremo un tavolo riservato per noi e lo staff vestirà maglie Alato.

E poi c’è la vostra presenza al Mardi Gras di Torre del Lago…

Lì faremo una sfilata durante la manifestazione: per l’occasione, abbiamo lanciato il concorso, attraverso il sito Gay.it, per trovare i modelli "Alato". Così il primo giorno della manifestazione verrà fatto sul luogo un casting, in cui si sceglieranno i modelli che sfileranno il giorno dopo con le maglie Alato. Avremo anche uno stand, solo per visionare il prodotto, senza operaioni di sampling.

Solo nei negozi, o pensavate anche a una vendita via internet?

Sì e no. La nostra vendita è strutturata sugli agenti, quindi nei negozi. Ma quando avremo più materiale, abbiamo pensato all’idea di vendere via internet. E’ logico che la struttura dell’azienda dovrà essere forte per aprirsi all’e-commerce, altrimenti non è così semplice da gestire. Da qui a cinque anni pensiamo di farlo. Fa parte del futuro.

E, se il buon giorno si vede dal mattino, direi che il futuro della Alato si prospetta roseo…

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