“Santità, intervenga per riportare serenità, pulizia e giustizia in questo ordine benemerito e nella parrocchia di Santa Teresa d’Avila”. Sono bastate queste parole, lette da un parrocchiano all’uscita della messa nella parrocchia romana di Santa Teresa d’Avila, dopo lo scandalo scoppiato nei giorni scorsi per giri di escort gay in cui sarebbero stati coinvolti alcuni prelati ora allontanati, a far scoppiare un piccolo tafferuglio. Evidentemente le sue parole non sono andate giù a chi avrebbe preferito coprire la vicenda con un muro di silenzio, lo stesso con cui sono stati nascosti per decenni se non per secoli gli scandali – gay e non poco importa – nella Chiesa Cattolica.
GLI ARTICOLI DELL’INCHIESTA:
– Giro di escort gay nella Chiesa romana: parla uno dei gigolò
– Scandalo prostituzione gay a Roma: rimossi diversi prelati
– Scandalo escort nella chiesa romana: si allarga l’inchiesta
– I carmelitani scalzi? Mi davano 100 euro e si facevano frustare
– l’intervista all’ex compagno del superiore: la relazione era durata un anno
E’ il Corriere della Sera di nuovo a fornirci dettagli succulenti sulla vicenda . Per anni pare che uno o più alti prelati della parrocchia romana di Santa Teresa d’Avila, nel quartiere Pincio, ricevessero escort gay reclutati nella vicinissima Villa Borghese e si intrattenessero con loro in sex party a base di alcool e droga.
Proprio al termine della messa di ieri è emerso un particolare sconvolgente che riguarda un episodio di pestaggio avvenuto l’11 dicembre 2006 proprio a Villa Borghese. Si tratta di un fatto di cronaca rimasto inspiegato: un cinquantenne senza fissa dimora, conosciuto come prostituto dagli escort più giovani gravitanti verso Valle Giulia, era stato massacrato da una gang verso l’una di notte. I carabinieri avevano messo a verbale l’aggressione e ipotizzato una bravata, un gesto estemporaneo. Oggi emerge tutt’altro. La vittima del tentato omicidio, pestata mentre dormiva su una panchina e condotta in ospedale in condizioni gravissime, era in realtà colui che, mesi prima, aveva portato alla luce la relazione, durata anni, con l’alto prelato carmelitano. In conseguenza della confessione, resa a un altro padre, il rapporto s’era interrotto..
E’ Fabrizio Peronaci, sempre sul Corriere della Sera, a raccontare come un gigolò da sempre aiutato dalla parrocchia, vuoti il sacco sulle sue frequentazioni proibite. Tra i giornalisti presenti, anche un reporter del Times, alla scoperta di un mondo di “marchettari” che non immaginava. E allora si scopre subito che il maturo gigolò si vedeva con assiduità con un alto esponente della Curia.
“L’ho conosciuto nel 2005 a Villa Borghese, mi offrì una sigaretta – racconta -. Era lui, il superiore dei carmelitani… Poi un giorno, a un funerale, l’ho riconosciuto mentre si vestiva in sacrestia. Padre Alessandro mi chiese: “Lo conosci?”. Saltai su: “Azz.. se lo conosco!”. L’avevo visto due ore prima, in un sottopasso qui dietro, per un rapporto ma senza ricevere soldi… Non sapevo che era un prete”
Rivela di aver deposto al vicariato da Di Tora (vescovo del settore Nord) e dal cardinal Vallini. E di essere pronto a firmarla, ora.
“La relazione durò più di un anno, l’ho conosciuto abbastanza…. Lui usa il popps (il popper, ndr), una sostanza che metti nel naso, non è cocaina, la vendono in Francia, dove è legale.”
Gli incontri avvenivano in uno dei luoghi più famosi di Roma, spesso teatro di amori clandestini.
“Solo a Villa Borghese, in posti chiusi no. E tutti sapevano! Don Agostino, il vecchio parroco, sapeva. A padre Gabriele l’ho detto confessionale e mi ha risposto che voleva tenersi fuori… Lo sapeva pure don Giuseppe, il parroco di San Nicola e Via dei Prefetti. […]. Ci sono voluti 10 anni per far venire a galla la storia. Ma adesso non fate di una parrocchia un fascio. […] Ho cercato di andare alla Curia per sistemare la faccenda, però hanno sempre tappato tutto, la colpa è anche loro.”
Così, mentre il dossier dove tutta la storia è raccontata è custodito gelosamente nelle mura del Vaticano, sono stati rimossi e trasferiti tutti i preti ed una parte significativa dei fedeli della parrocchia non c’è stata con l’idea che tutti pagassero per gli errori di uno o due prelati e sono in rivolta, come si vede dal video: aspettano infatti che dal Vaticano qualcuno prenda qualche decisione differente, perchè pensano che il repulisti sia stato deciso proprio per tentare di mettere a tacere l’intera vicenda. Nel frattempo la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per vedere se ci sono stati reati.
GLI ARTICOLI DELL’INCHIESTA:
– Giro di escort gay nella Chiesa romana: parla uno dei gigolò
– Scandalo prostituzione gay a Roma: rimossi diversi prelati
– Scandalo escort nella chiesa romana: si allarga l’inchiesta
– I carmelitani scalzi? Mi davano 100 euro e si facevano frustare
– l’intervista all’ex compagno del superiore: la relazione era durata un anno
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