Una storia terribile giunge dall’Azerbaijan. Un 18enne è scappato di casa dopo che la sua famiglia ha scoperto la sua omosessualità tentando, per questo, di ucciderlo.
Per mesi Malik (nome di fantasia) era stato ricattato da persona anonima che minacciava di mostrare ai suoi genitori una foto di lui mentre marciava al Pride.
La situazione è degenerata al punto che, riporta LGBT Azerbaijan Alliance, un giorno “i genitori [di Malik] hanno tentato di bruciarlo con la benzina” prendendolo a calci e pugni.
L’unica soluzione rimasta era scappare ed è ciò che ha fatto: “ora è in un luogo sicuro” ha precisato l’Alliance.
Lo Stato dell’Azerbaigian ha depenalizzato l’omosessualità nel 2000 ma il clima omofobo della società impedisce alla comunità lgbt di vivere apertamente la propria sessualità.
A inizio 2014 Isa Shakhmarli (nella foto), presidente di un’associazione lgbt nella capitale Baku, fu trovato impaccato nel cortile di casa.
“Voglio che le persone lgbt siano coraggiose – aveva dichiarato durante una intervista in cui parlava della sua famiglia -. Io non vivo con i miei, vivo da solo. Ho un lavoro e posso fare tutto da solo. Se volete, potete riuscirci”
Il caso fu archiviato come suicidio ma resta il sospetto che fu una messa in scena. Isa fu ritrovato con una bandiera rainbow attorno al collo.
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